Cultura

Farmaci: si discute sul nuovo prontuario

Previsto un taglio di circa il 10% della spesa sui farmaci. Ma specialisti, Regioni e associazioni avvertono: attenzione alla fretta

di Redazione

La manovra di revisione del prontuario dei farmaci secondo il criterio del costo-beneficio che sta effettuando la Commissione unica del farmaco, sarebbe meno pesante del previsto: l’orientamento degli esperti e’ di non superare una diminuzione del prezzo di circa il 10%. I risparmi per il Servizio sanitario nazionale che dovrebbero scaturire dalla nuova riclassificazione dei medicinali, sarebbero di circa 500-600 milioni di euro; ma sono previsti anche una revisione delle note e un’ ulteriore implementazione dei farmaci generici che porterebbe ad un risparmio complessivo di 1 mld di euro.
Forti preoccupazioni per il rinnovo del prontuario farmaceutico sono state espresse, però, dai rappresentanti di 50 societa’ medico-scientifiche e da alcune associazioni di malati. ”Nessuno obietta la necessita’ di contenere la spesa sui farmaci – ha spiegato il farmacologo Rodolfo Paoletti in una conferenza stampa – ma non e’ possibile che il tutto si faccia in poco meno di un mese. Un lavoro analogo e’ stato fatto nel Regno Unito in 4 anni per soli 40 principi attivi. Tutti i cambiamenti vanno fatti con cautela e competenza.
Le specialità medicinali che sarebbero in pericolo di passare alla fascia C ( a pagamento) sarebbero, secondo Paoletti, circa 1500. ”Bene le riduzioni di spesa ma che siano fatte con l’aiuto degli specialisti e con criteri scientifici non di solo costo”. Critiche anche sui criteri sui quali dovrebbe essere rivisto il prontuario: ”Il costo-beneficio che dovrebbe essere attuato entro la fine del mese e’ un sistema complesso da calcolare – ha spiegato il farmacoeconomista Lorenzo Mantovani – e ci vogliono mesi per definirlo. Farlo in pochi giorni e’ una impresa impossibile”. ”Non si puo’ procedere sempre a colpi d’accetta – ha detto Giuseppe Mancia, esperto di ipertensione – soprattutto per categorie di farmaci molto diverse tra loro e con effetti collaterali diversi”.
”L’elenco dei farmaci del prontuario va aumentato non diminuito – ha detto la pediatra Adriana Ceci – e oggi in questa area il 60% dei medicinale e’ sulle spalle delle famiglie”. Forti preoccupazioni sulla manovra sono state espresse dalle associazioni dei malati psichiatrici gravi, asmatici, cardiopatici. ”Speriamo – hanno sottolineato alcuni rappresentanti – che non vengano penalizzati farmaci di ultima generazione con ricadute negative su malati e famiglie”. Insieme con le associazione dei malati, ha assicurato Paoletti, gli specialisti daranno battaglia per far cambiare tempi e modi di revisione del prontuario. Perplessita’ e’ stata espressa anche dall’onorevole Paolo Lucchese (Udc), vicepresidente della commisione Affari sociali della Camera: ”Vediamo come sara’ il prontuario e se non andra’ protestero”’.
Le regioni hanno espresso nel corso della riunione di ieri sera con il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, un parere fondamentalmente favorevole all’ impostazione del nuovo prontuario farmaceutico ma, ha spiegato Giovanni Bissoni, assessore alla Sanita’ dell’Emilia Romagna, hanno anche espresso opposizione all’ipotesi che siano i cittadini a pagare una differenza di prezzo fra quello di riferimento calcolato in base al nuovo principio del costo efficacia. In base al nuovo meccanismo, infatti, i prezzi del 20% dei farmaci (che incidono sul 50% dei consumi) dovrebbero ridursi di circa il 10%. Per restare in fascia A (quella gratuita per i cittadini) le aziende dovranno ridurre i loro prezzi allineandoli a quelli di riferimento. Ma se cio’ non avverra’, si e’ ipotizzato nel corso della riunione, potrebbero essere i cittadini a pagare la differenza di prezzo, soluzione che non e’ piaciuta alle regioni. ”Anche alla luce del fatto che si tratta di una manovra piu’ leggera di quella prevista – ha spiegato Bissoni – non ci sembra giusto che siano i cittadini a dover pagare di tasca propria”. I rappresentanti delle regioni, al termine della riunione con Sirchia, si sono recati al ministero dell’Economia per fare il punto al cosiddetto tavolo Vegas, sulla situazione dei conti delle regioni. Ma non e’ stato ancora possibile, ha anche spiegato Bissoni, tirare le somme del lavoro di analisi sui bilanci sanitari degli enti locali.

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