Salute
Farmaci salvavita: gli accordi di Doha? Non se ne fa nulla
Svaniscono gli impegni sottoscritti a Doha secondo cui l'accordo sui farmaci salvavita avrebbe dovuto divenire oprativo entro il 31 dicembre di quest'anno. Gli Usa dicono no
di Paul Ricard
”Siamo amareggiati per il fallimento delle trattative sui farmaci salvavita ma anche assolutamente determinati ad andare avanti, pienamente convinti delle nostre buone ragioni”. E’ quanto ha dichiarato il vice ministro delle Attivita’ Produttive con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, in merito all’impasse determinata dalla posizione statunitense sull’erogazione dei farmaci anti-Aids ai Paesi in via di Sviluppo. ”Siamo consapevoli – ha aggiunto Urso – che occorra definire meglio l’ambito delle esenzioni e la lista dei Paesi interessati per non compormettere gli investimenti sulla ricerca farmaceutica, ma su una questione cosi’ vitale per decine di milioni di persone non si possono procrastinare le decisioni. La piattaforma proposta dall’UE contempla queste necessita’, garantendo, attraverso uno specifico comitato di controllo, che i farmaci salvavita siano effettivamente riprodotti e diffusi per fronteggiare l’epidemia nei Pvs in condizioni di emergenza sanitaria e non pe surrettizie finalita’ commerciali”. ”E’ certamente grave – ha sottolineato il vice ministro -che non siano stati mantenuti gli impegni negoziali sottoscritti a Doha secondo cui l’accordo sui farmaci salvavita avrebbe dovuto divenire oprativo entro il 31 deicembre di quest’anno, ma soprattutto che sia stato eluso quello che noi riteniamo essere un imperativo morale. In queste ore decisive solol’UE puo’ convincere gli USA, nostro principale alleato, a recedere da una posizione che rischia di creare un clima negativo e che potrebbe innescare una spirale di incomprensioni e ritorsioni e conseguenze negative su tutti i fronti”.
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