Famiglia

Farmaci generici: il 10% di spesa in meno

Uno studio condotto dal Ministero della Salute nelle prime due settimane di settembre 2001 sull'andamento della vendita dei farmaci generici in Italia

di Redazione

Uno studio condotto dal Ministero della Salute nelle prime due settimane di settembre 2001 sull’andamento della vendita dei farmaci generici in Italia, ha messo in evidenza che la loro sta ottenendo un notevole successo in relazione all’obiettivo che si poneva di riduzione della spesa farmaceutica pubblica. I dati sono stati presentati ieri in una conferenza stampa dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia. Dallo studio emergono in particolare due elementi: – i medici prescrivono i farmaci generici, così come previsto al momento dell’introduzione del provvedimento; – il prezzo dei medicinali risulta essere una discriminante molto considerata nella scelta del farmaco. L’analisi, condotta su 6 molecole (Amoxicillina, Diltiazem, Nicardipina, Nifedipina, Nimesulide, Ticlopidina) che rappresentano il 50 % del fatturato del mercato formato dalla 39 molecole fuori brevetto (off-patent), ha evidenziato come la spesa si sia ridotta di circa il 18,8 % rispetto al periodo di riferimento. La riduzione risulta invece del 10 % se si tiene conto del prezzo medio, passando da 10,01 euro per confezione a 9,01 euro. Lo studio elaborato dal ministero su dati Ims Healt rileva inoltre come l’uso dei generici abbia conquistato una fetta di mercato di circa il 29,4 % (dei principi attivi di reiferimento), contro l’11,5 % di aprile 2001. “Dai dati preliminari si può sottolineare – ha affermato il ministro – che i cittadini italiani, grazie anche al sostegno che medici e farmacisti hanno dato all’iniziativa, sono ben informati e sensibilizzati e utilizzano i farmaci generici, ponendo molta attenzione al fattore prezzo”. Secondo le stime,  con l’introduzione dei farmaci generici in alternativa alle specialità vendute a prezzo maggiore, il Ssn dovrebbe poter risparmiare circa 258,23 milioni di euro.


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