Sostenibilità

Fare Verde: lo shopper dev’essere compostabile

Per il presidente della onlus, Massimo De Maio «i sacchetti finti bio creano ancora più danni»

di Antonietta Nembri

A Fare Verde onlus, associazione di protezione ambientale nazionale da anni impegnata sul fronte del compost e della raccolta differenziata dei rifiuti anche umidi (la prima campagna sul compost risale a oltre dieci anni fa), sta aspettando una normativa che definisca i criteri di biodegradabilità in conformità con le normative europee, che  come sottolinea il presidente Massimo Da Maio «prevedono la totale e completa biodegradabilità del sacchetto, in modo da poter esser utilizzato anche per la raccolta differenziata dell’umido».

Per De Maio inoltre non basta aggiungere un additivo alla plastica tradizionale per spacciare i sacchetti della spesa come biodegradabili. «Eppure è quello che è accaduto in Italia con l’introduzione del divieto di commercializzazione dei sacchetti in polietilene: alcuni produttori hanno semplicemente aggiunto additivi alla vecchia plastica per fare in modo che si frantumi in piccolissimi pezzi. Ovviamente questa non è biodegradabilità, è una presa in giro!» sottolinea ricordando inoltre che i «I sacchetti “finti bio” creano ancora più danni di quelli tradizionali».  De Maio spiega «le persone in buona fede li usano per raccogliere i rifiuti umidi in modo differenziato, introducendo negli impianti di compostaggio plastica che va a inquinare quel terriccio fertilizzante di cui i terreni agricoli italiani, sempre meno fertili, hanno estremamente bisogno. Inoltre, se disperso nell’ambiente il “finto bio” non si dissolve, ma si frantuma in pezzi piccolissimi che vanno a inquinare ancora di più terreni e catene alimentari».

Massimo De Maio conclude con un augurio e una richiesta al ministro Clini. Da una parte, infatti l presidente di Fare Verde si augura che «il numero di persone che usa sporte per la spesa riutilizzabili cresca sempre di più». Dall’altra  al titolare dell’ambiente chiede di «approvare al più presto le norme che impongono la piena compostabilità, come previsto dalle norme tecniche europee, di quei sacchetti della spesa che continueranno a circolare in numero, ci auguriamo, sempre minore».

 

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