Cultura

Fare la spesa in Italia costa il 2% in più del resto d’Europa

Lo rivela uno studio di Adoc - Associazione Difesa Orientamento Consumatori. Per l’acquisto mensile degli alimenti una famiglia italiana spende in media 457 euro, quasi 60 euro in più rispetto a quanto avviene in Germania

di Redazione

Il costo della spesa alimentare in Italia è superiore del 2,1% rispetto alla media europea, ma incide profondamente sul reddito, assorbendo più di un sesto delle entrate della famiglia. Questo perché, secondo l’Adoc, la busta paga media di un lavoratore italiano è estremamente deficitaria, soprattutto al Sud e per i giovani.


Il reddito mensile della famiglia italiana  è mediamente inferiore del 25% rispetto a quello percepito dai consumatori degli altri Paesi europei. Rispetto alla Germania il reddito medio è inferiore del 41%, in Francia gli stipendi sono maggiori del 33%. Questo comporta un’incidenza maggiore dei costi sostenuti per la spesa alimentare sulle entrate.

Tanto che un mese di spesa assorbe circa il 18% delle entrate, l’8% circa in più rispetto alla Germania, Olanda e Svizzera, tra il 3 e il 4% in più rispetto a Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Irlanda e Finlandia. Solo in Grecia e Portogallo l’incidenza sul reddito è maggiore.


«Per l’acquisto mensile degli alimenti una famiglia spende in media 457 euro, quasi 60 euro in più rispetto alla Germania, circa 130 euro in più rispetto alla Spagna e 10 euro in più, pari al 2,1%, rispetto alla media europea – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – Una spesa sostanzialmente in linea nel panorama europeo, ma che non tiene conto della capacità di spesa delle famiglie».

L’Adoc evidenzia, inoltre, che rispetto a 14 anni fa, al tempo dell’introduzione dell’euro i costi per la spesa alimentare sono cresciuti, di oltre 260 euro, pari al 17,4%. Nel 2001 la spesa mensile era pari a 390 euro, 67 euro in meno rispetto ad oggi. Con l’ulteriore difficoltà derivante dal mancato adeguamento dei redditi al costo della vita. Il reddito è cresciuto meno di quanto sia cresciuto il costo per la spesa alimentare, mentre l’impatto della spesa sul reddito è rimasto pressoché identico. Con conseguente contrazione della spesa media pari al 5-7%.


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