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Fao: prezzi alti e instabili sui mercati alimentari nei prossimi mesi

La domanda di cereali mondiale nel 2006/07 supererà l'offerta. Ciò causerà un preoccupante abbassamento degli stock e un rialzo tendenziale dei prezzi, secondo il Fao Food Outlook

di Paolo Manzo

La domanda di cereali mondiale nel prossimo esercizio commerciale 2006/07 supererà l’offerta. Questo causerà un preoccupante abbassamento degli stock e un rialzo tendenziale dei prezzi, secondo l?edizione di giugno del rapporto della FAO Food Outlook (Prospettive Alimentari). ?In una situazione d?incertezza politica e di rialzo improvviso dei prezzi dell?energia, i mercati agricoli nell?ultimo anno hanno dovuto anche fare i conti con una inconsueta incidenza di disastri naturali, da devastanti uragani al rapido diffondersi di epidemie animali?, si legge nel rapporto. ?Stando alle indicazioni attuali, molti prodotti agricoli avranno di fronte ancora parecchi mesi d?instabilità e, nella maggior parte dei casi, si andrà verso un ulteriore rialzo dei prezzi”.

Aumenta il costo delle importazioni alimentari
La FAO per il 2006 prevede un aumento di oltre il 2 per cento del costo totale delle importazioni alimentari a livello mondiale, rispetto al 2005. L?aumento maggiore è previsto per i cereali e per lo zucchero, il minore per la carne. Essendo grandi importatori di cibo e di cereali foraggieri, il costo delle importazioni per i paesi in via di sviluppo crescerà del 3,5 per cento, mentre quello dei Paesi a basso reddito con deficit alimentare subirà un balzo di circa il 7 per cento.

Il grano
Il rapporto anticipa per la produzione cerealicola mondiale di quest?anno un calo di 10 milioni di tonnellate e una domanda sostenuta che spingerà il commercio mondiale nel 2006/07 a quota 110 milioni di tonnellate. Il bilancio mondiale per il 2006/07 mostrerà una netta riduzione delle giacenze finali ed un calo del rapporto stock/utilizzo del 25 per cento, il più basso degli ultimi trent?anni. In questo contesto, ed anche escludendo eventi climatici inaspettati nei prossimi mesi, nella prossima stagione i prezzi del grano, secondo la FAO, resteranno generalmente alti ed instabili.

I cereali secondari
I prezzi internazionali negli ultimi mesi hanno cominciato a rafforzarsi, sostenuti da una domanda robusta proveniente dal settore etanolo, da una possibile ripresa dell?utilizzo di foraggio e da minori disponibilità di quantità esportabili. La produzione di cereali secondari nel 2006 si prevede calerà di 13 milioni di tonnellate, ma le proiezioni sul commercio per il 2006/07 rimangono, al momento, invariate, e si attestano intorno a 105 milioni di tonnellate. Secondo le indicazioni attuali sulla produzione, la bilancia della domanda e dell?offerta della nuova stagione sarà in negativo, con una prevista brusca caduta delle riserve mondiali ed un livello negativo, quasi record, del rapporto stock/ utilizzo, di circa il 15 per cento.

Lo zucchero
Il prezzo mondiale dello zucchero ha raggiunto nel febbraio 2006 il picco più alto in 25 anni, superando i 19 centesimi di dollaro alla libbra. I fattori principali che hanno determinato questa impennata sono da ricercare nella crescita senza precedenti del prezzo del grezzo e nel deficit dell?offerta sul mercato mondiale dello zucchero per il terzo anno consecutivo. Nel 2005/06 la produzione mondiale di zucchero si prevede aumenterà del 3 per cento, raggiungendo 149.7 milioni di tonnellate, ed il consumo del 2 per cento, attestandosi a 149.9 milioni di tonnellate. Questo aumento si registrerà principalmente nei paesi in via di sviluppo, specie in quelli con l?andamento economico più sostenuto, come Cina e India. Il consumo nei paesi sviluppati sarà stagnante, per la scarsa crescita demografica e per scelte di carattere dietetico. Per i restanti mesi del 2005/06, i prezzi mondiali dello zucchero si prevede rimangano ai livelli attuali.

La carne
Dopo un breve periodo di ripresa nel 2005, i mercati mondiali della carne nel 2006 sono di nuovo stati perturbati dalle preoccupazioni causate dalle epidemie animali. La risposta dei consumatori alla diffusione dell?influenza aviaria insieme al bando imposto alle esportazioni di carne bovina dall?America settentrionale e dal sud America sono gli elementi che stanno condizionando i mercati nel 2006. Per il 2006 si prevede una produzione mondiale di carne limitata a 272 milioni di tonnellate, per la prevista debolezza del consumo di carne, uno dei più bassi degli ultimi 25 anni, per le incerte prospettive dei prezzi e per le sempre maggiori restrizione al commercio. Il commercio mondiale di carne si dovrebbe attestare intorno ai 20.5 milioni di tonnellate, un aumento solo marginale in risposta alla fiacca domanda mondiale di importazioni di pollame dai mercati principali e dalla restrizioni imposte al commercio in relazione alle epidemie animali.

Il rapporto Food Outlook, che da questa edizione si presenta in una nuova veste grafica, sarà pubblicato due volte l?anno e si concentrerà sull?andamento dei mercati mondiali dei prodotti alimentari e foraggieri.

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