Welfare

Fao: Mugabe: «Crisi alimentare colpa dei paesi ricchi»

L'attacco del presidente dello Zimbabwe alla Gran Bretagna per l'embargo contro il suo paese. Dito puntato infine contro "i biocarburanti e i cambiamenti climatici come causa degli alti costi dei p

di Redazione

Intervenendo al vertice della Fao in corso a Roma, il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha accusato la Gran Bretagna di aver «mobilitato i suoi amici e alleati in Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda per imporre sanzioni economiche illegali contro lo Zimbabwe»

«Ci hanno tagliato tutta l’assistenza allo sviluppo, disabilitato linee di credito e impedito alle istituzioni di Bretton Woods di fornire assistenza finanziaria, ordinando alle compagnie private negli Stati Uniti di non fare affari con lo Zimbabwe» ha aggiunto il leader africano, la cui presenza al vertice romano e’ stata definita “un’oscenità” dal governo australiano.

Secondo Mugabe la colpa della crisi alimentare è connessa a due venti che richiedono maggiore attenzione: il riscaldamento globale provocato dai cambiamenti climatici e l’uso di prodotti agricoli per produrre biocarburanti.

«L’Africa del Sud è una delle regioni a maggior rischio per effetto dei cambiamenti climatici – ha spiegato il leader di Harare – nonostante il continente africano sia responsabile per il 5% delle emissioni di gas serra. Negli ultimi dieci anni la frequenza e la severità di periodi di siccità alternati alle alluvioni sono aumentate, come risultato dei cambiamenti climatici»

La comunità internazionale ha imposto l’embargo per lo Zimbabwe in risposta alle continue violazioni dei diritti umani da parte di Mugabe. Il paese è uno dei più poveri del mondo, con un’inflazione che ha toccato il 1500%. Nelle ultime elezioni il partito del presidente è arrivato secondo, riuscendo comunque ad accedere al ballottaggio. L’opposizione, però, ha accusato Mugabe di aver truccato i risultati.

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