Cultura

Fao: in Italia cibo per 110 milioni di persone

Per indagine condotta dall'Iran, Istituto nazionale ricerca per gli alimenti e la nutrizione il 45% degli italiani combatte contro l'obesit

di Paul Ricard

L’Italia potrebbe dare da mangiare a 110 milioni di persone, il doppio degli abitanti che vivono sul suo territorio. Ogni cittadino del Belpaese ha, infatti, a disposizione, ogni giorno oltre ai tre pasti regolari, tre pasti di ”riserva” che non riesce a consumare e che quindi vanno in qualche modo ”sprecati”. Stando a una indagine condotta dall’Iran, Istituto nazionale ricerca per gli alimenti e la nutrizione, riferisce Amleto De Amicis, epidemiologo della nutrizione, ”delle 3500 chilocalorie di cui ciascuno di noi potrebbe giornalmente usufruire ne vengono utilizzate circa un terzo, cioe’ 2200, con un avanzo di 1300”. Questo in pratica significa che l’Italia, il cui 45% degli abitanti combatte quotidianamente contro il sovrappeso, con il suo ‘surplus’ alimentare potrebbe sfamare un altro paese con la stessa densita’ di popolazione. Tutto il nostro superfluo, ovvero 61% in piu’ di proteine, il 25% in piu’ di grassi, il 10 % in piu’ di grassi saturi, il 40% in piu’ di zuccheri semplici e il 20 % in piu’ di zuccheri complessi, costituisce un pasto completo giornaliero tipo: colazione a base di una tazza di latte, con 4 fette biscottate e marmellata; un pranzo con un hamburger da 50 grammi, una fetta di pane, un frutto e oltre 300 grammi di verdure condite e una cena con una fetta di pollo da 60 gr, un piatto di insalata, due pomodori, oppure un piatto di ministera con 40 gr di pasta e un trancio di pesce una fetta di pane o ancora due uova con 300 grammi di zucchine. E, a proposito di sprechi, Enrico Morriconi, presidente Culturale Veterinaria di salute pubblica, avverte, facendo appello a una dieta vegetariana: con le stesse quantità di acqua, cibo e farmaci che i popoli ricchi utilizzano per l’allevamento intensivo, se investiti diversamente, potrebbero migliorare la condizioni di vita di miliardi di indigenti. ”Noi – spiega Morriconi – produciamo 2 milioni di tonnellate di cereali. Un milione seicentomila tonnellate derivano da tre semi commestibili: mais, riso, grano. Per nutrire gli animali si consumano 960 mila tonnellate di questi cereali con i quali noi sfamiamo un miliardo di animali, privando di cereali 3 miliardi di persone”. Una politica dello sperpero che Morriconi applica anche ai farmaci. ”Nel 1996 – commenta- sono stati spesi 305 miliardi di dollari in medicine; la meta’ e’ stata destinata agli animali, sempre a discapito degli uomini”. Piu’ grave lo spreco che i Paesi sviluppati fanno di un bene primario come l’acqua. ”Per gli allevamenti intensi si consuma 70 volte di acqua in piu’ rispetto alla coltivazione. Per una tonnellata di carne bovina si consumano 31 mila metri quadri di acqua, per una tonnellata di cereali 450 mquadrati di acqua”.

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