Cultura

Fao: emergenza cibo in 35 paesi del mondo

Secondo il rapporto reso noto oggi dall'Agenzia delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura le cause maggiori sono i conflitti che colpiscono i civili, il cattivo tempo e l'Aids

di Paolo Manzo

Secondo una rapporto reso noto oggi dall’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), il numero di paesi interessati da una grave insufficienza alimentare si è ridotto in questo mese a 35 – erano 38 nel mese di febbraio – ma il numero dei paesi che necessitano di aiuti alimentari in Africa è rimasto fermo a quota 24. La copia di maggio di Foodcrops and Shortages (Colture e penuria alimentare), una pubblicazione del Sistema Mondiale di Informazione e Allerta Rapida nei settori agricolo e alimentare, fa riferimento ai conflitti civili e alle condizioni climatiche avverse, in particolare la siccitá, come cause maggiori dell’insufficienza alimentare, ma aggiunge: “In molti di questi paesi, l’HIV/AIDS pandemico è uno dei fattori che incidono maggiormente.” Secondo il rapporto, in Africa orientale, le prospettive per la maggior parte delle colture stagionali sono migliorate grazie alla sovrabbondanza di piogge in molte aree. Ma nel Sudan occidentale, un conflitto civile ha mobilitato oltre 1 milione di persone causando una “grave crisi umanitaria,” mentre in Eritrea le prime piogge sono state scarse. Le locuste del deserto restano una seria minaccia per le colture in Africa settentrionale ed occidentale, dove le attivitá di controllo sono ostacolate dalla carenza di risorse, rileva il rapporto. Nell’Africa meridionale, dove sono in corso in 5 paesi le Missioni congiunte per la valutazione dei raccolti e dell’approvvigionamento alimentare di FAO e Programma Alimentare Mondiale, piogge ritardate, insufficienti e irregolari hanno caratterizzato la prima metá della stagione vegetativa 2003/04. Mentre nella seconda metá della stagione le previsioni per i raccolti sono migliorate grazie alle piogge piú favorevoli, il rapporto afferma che le piogge sono state talmente intense in alcune parti di Zambia ed Angola da provocare lo straripamento di molti fiumi e causare gravi allagamenti in Zambia occidentale e nelle zone a valle di Angola, Namibia, Botswana e Zimbabwe. In queste aree, le alluvioni hanno danneggiato le colture e gli aiuti alimentari d’emergenza sono stati subito destinati a quanti hanno avuto case e raccolti distrutti. Secondo il rapporto, lo Zimbabwe potrebbe dover affrontare gravi penurie alimentari, stando alle prime stime sulla produzione alimentare del 2004 che indicano un potenziale deficit alimentare di 1 milione di tonnellate di cereali. Per far fronte all’emergenza potrebbe occorrere un’azione integrata di importazione commerciale e aiuti alimentari. La FAO afferma peró che, al momento, questa previsione non puó essere confermata poiché la missione congiunta FAO/PAM per la valutazione dei raccolti e dell’approvvigionamento alimentare non è stata portata a termine. In crescita la produzione di frumento in India In Asia, le colture di cereali vernini hanno dato il loro raccolto ed è iniziata la piantagione del riso e la semina dei cereali secondari. Sebbene alcuni paesi non abbiano avuto pioggia a sufficienza, il rapporto rileva che, essendo le colture invernali generalmente irrigate, l’impatto sulla produzione alimentare complessiva è limitato. Le riserve di frumento nella regione sono state scarse e i prezzi sono aumentati per la maggior parte dei cereali sin dallo scorso autunno. Secondo il rapporto, la produzione di riso nello Sri Lanka, gravemente colpito dalla siccità, è diminuita del 18 per cento nel 2004, e migliaia di famiglie hanno urgente bisogno di aiuti alimentari. In Cina, l’area totale coltivata a cereali si é ridotta, fra il 1998 e il 2003, di oltre il 15 per cento o 14 milioni di ettari, con una riduzione della produzione di cereali, rilevata dal rapporto, del 17 per cento, pari a 79 milioni di tonnellate. Il governo ha inaugurato una serie di nuove politiche per incoraggiare gli agricoltori ad aumentare la produzione di cereali. Le principali politiche avviate includono sussidi diretti per gli agricoltori, graduale riduzione delle tasse per l’agricoltura, prezzi minimi d’acquisto stabiliti per il grano e severe misure di protezione del terreno agricolo. L’India é il secondo maggior produttore di frumento dopo la Cina. Il rendimento del frumento per quest’anno, benché rivisto al ribasso, mostra egualmente una forte crescita rispetto allo scorso anno, e le stime sulle aree e sulla produzione di frumento per il 2004 prevedono valori ben superiori al 2003 e alla media dei cinque anni precedenti. In Afghanistan, i primi disgeli e le temperature elevate del periodo primaverile possono avere effetti negativi sulle colture di cereali. In Iraq, il numero ridotto di operatori umanitari internazionali sta compromettendo la distribuzione di aiuti alimentari e di altro genere. Il rapporto segnala il protrarsi di una grave crisi umanitaria nella Corea del Nord dovuta ad un’insufficienza di cibo cronica. “Grazie al mais e al frumento donati recentemente, ad aprile tutti i 600.000 beneficiari stabiliti hanno ricevuto dal PAM razioni complete di cereali. Per coprire i bisogni dei prossimi sei mesi occorre garantire circa 123.000 tonnellate di prodotti di base vari”. Aiuti d’emergenza ancora necessari ad Haiti e in alcuni paesi del Centro America Secondo il rapporto della FAO, la distribuzione di aiuti alimentari ad Haiti stava tornando ai livelli normali grazie alle migliorate condizioni di sicurezza, fino all’arrivo di piogge torrenziali e gravi alluvioni che anno colpito Haiti e la Repubblica Dominicana, causando perdite umane e danni alle proprietá. Sono molte le famiglie rurali del Centro America che continuano a ricevere aiuti alimentari a seguito della difficile situazione del settore del caffè. In Argentina e Brasile, le colture di mais hanno sofferto per la siccitá durante la stagione vegetativa. In Ecuador e in Perú, il clima secco ha provocato una notevole riduzione nella produzione di riso invernale e nella prima stagione di raccolto del mais. Il rapporto afferma che nel 2004 le condizioni climatiche in Europa resteranno generalmente favorevoli per le colture di cereali in tutta la regione. Si prevede che la produzione di cereali nei 25 paesi dell’Unione Europea segnerá un sostanziale aumento rispetto all’ultimo anno, con aumenti significativi riscontrati sia negli EU-15 che nei 10 nuovi paesi membri dell’Europa Centrale. Si segnala un aumento delle aree coltivate e si prevede un migliore rendimento determinato dai livelli di umiditá generalmente adeguati mantenuti sino ad oggi. Il rapporto prevede inoltre raccolti piú abbondanti nei paesi Balcanici grazie a condizioni climatiche generalmente favorevoli. Danni provocati dal gelo nei paesi della Comunità Europea degli Stati Indipendenti Nei paesi della Comunitá Europea degli Stati Indipendenti (CSI), il gelo dello scorso aprile ha danneggiato aree rilevanti di cereali invernali. I raccolti di cereali, sebbene significativamente maggiori dello scorso anno, sono ancora al di sotto dei buoni risultati del 2001 e del 2002. Circa 61 milioni di ettari di cereali sono stati seminati nella regione e, nel caso di una prevalenza di condizioni climatiche favorevoli nella tarda primavera e in estate, il rapporto prevede un raccolto complessivo di cereali di 115 milioni di tonnellate (59 milioni di tonnellate di frumento e 55 milioni di tonnellate di cereali secondari). Produzione di frumento in calo nel Nord America Le previsioni del rapporto per il Nord America stimano un forte calo della produzione di frumento negli Stati Uniti rispetto allo scorso anno, dovuto alla riduzione delle piantagioni e alle condizioni climatiche avverse in alcune aree del Paese. In ogni caso, sino ad oggi hanno prevalso condizioni favorevoli per la semina di cereali secondari, e il rendimento di questi cereali, in particolare quello del mais, è previsto in crescita. In Canada, secondo il rapporto, si sono registrati quest’anno buoni progressi nella semina delle principali colture di cereali del 2004, e le precipitazioni di inizio Maggio hanno determinato un grado di umidità benvenuto in aree persistentemente secche come quelle dell’Alberta. Si prevede una riduzione dell’area complessiva seminata a cereali nel 2004 a seguito della sostituzione con coltivazioni diverse. Il rapporto prevede che in Australia la produzione di cereali 2004 sará di circa 22 milioni di tonnellate, 3 milioni in meno rispetto al record dello scorso anno. La stagione di semina é iniziata bene con le prime piogge ma il ritorno della siccitá in Aprile, specialmente nella parte sud-orientale del paese, ha scoraggiato le precedenti aspettative di raccolti particolarmente abbondanti.


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