Formazione

Fao: attenti a demonizzare gli ogm

Ad affermarlo è l’Organizzazione dellìOnu per l’alimentazione che oggi ha pubblicato il rapporto annuale “La situazione dell’alimentazione e dell'agricoltura 2003-04”.

di Francesco Maggio

La biotecnologia rappresenta un?importante promessa per l?agricoltura dei paesi in via di sviluppo, ma, fino ad oggi, solo gli agricoltori di pochi fra questi paesi ne hanno beneficiato. Ad affermarlo è la Fao, l?Organizzazione delle Nazioni Unite per l?alimentazione e l’agricoltura, che oggi ha pubblicato il rapporto annuale ?La situazione dell?alimentazione e dell’agricoltura 2003-04?. Secondo la Fao, l?agricoltura dovrà nutrire 2 miliardi di persone in più nei prossimi 30 anni da una base di risorse naturali sempre più debole. La sfida consiste nello sviluppo di tecnologie in grado di combinare numerosi obiettivi, ma i ricercatori, rileva l?organizzazione, si occupano poco delle colture di base dell’alimentazione dei poveri, come manioca, patate, riso e frumento. ”Né il settore privato né quello pubblico -evidenzia il direttore generale dell’organizzazione Jacques Diouf- hanno investito cifre significative nelle nuove tecnologie genetiche” per le colture importanti per il sostentamento delle popolazioni piu’ povere. Sebbene potenziali benefici e rischi degli ogm debbano essere ”attentamente valutati caso per caso”, sottolinea la Fao, le polemiche sugli ogm ”non dovrebbero distogliere l?attenzione dal potenziale offerto dalle altre applicazioni della biotecnologia, come la genomica, la selezione assistita da marcatori molecolari e i vaccini animali”.


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