Famiglia

Fao: 5.6 milioni di dollari per le vittime del terremoto a Giava

Oltre 100.000 famiglie hanno perso i propri beni ed ogni fonte di sostentamento

di Paolo Manzo

L?Organizzazione dell?ONU per l?Alimentazione e l?Agricoltura (FAO) ha lanciato un appello di 5.6 milioni di dollari per aiutare le vittime del terremoto dello scorso 27 maggio a Giava. I fondi serviranno ad aiutare le famiglie a riavviare al più presto l?attività agricola e la produzione zootecnica.

Una ripresa rapida del settore agricolo è essenziale perché vi sia un miglioramento sostenibile delle condizioni di vita delle popolazioni rurali, afferma la FAO.

L?appello della FAO è parte dell?appello inter-agenzie delle Nazioni Unite di 103 milioni di dollari, lanciato la settimana scorsa, per rispondere alle necessità più immediate dei sopravvissuti: alloggi d?emergenza, assistenza medica, acqua potabile, servizi igienici.

Stime preliminari indicano che sono circa 100.000 le famiglie contadine nei distretti colpiti nelle province di Yogyakarta e di Giava Centrale che hanno perso i propri beni ed ogni fonte di reddito. La mietitura potrebbe essere posticipata ed i raccolti potrebbero essere andati completamente perduti.

?Le famiglie contadine non saranno in grado di ricostituire facilmente i loro stock di mezzi di produzione agricoli?, dice Rajendra Aryal, il coordinatore del programma di ricostruzione post-tsunami in Indonesia, aggiungendo che resta molto da fare per riavviare il settore zootecnico e ricostruire i pozzi per l?irrigazione danneggiati dal sisma.

Secondo l?esperto, le attività della FAO di ricostruzione post-terremoto si baseranno sull?esperienza fatta sul campo nella ricostruzione post-tsunami.

La FAO ha aiutato il governo indonesiano a fare una prima valutazione di quanto occorre. I contadini rappresentano il 40 per cento della popolazione rurale della provincia di Yogyakarta, ed hanno bisogno di assistenza immediata per ricominciare a produrre, specialmente riso e colture secondarie. Hanno anche bisogno di semi ortofrutticoli, di fertilizzanti e di attrezzi agricoli per riavviare la produzione alimentare.

Sarà inoltre necessario rimpiazzare il bestiame perduto, ricostruire le stalle, ricostituire i mercati, rimettere in piedi i laboratori veterinari, rendere disponibili vaccini animali e riparare i sistemi d?irrigazione danneggiati.

Secondo la FAO, per far sì che le strutture irrigue su piccola scala siano riparate e che le sementi ed i fertilizzanti siano in possesso dei contadini prima della prossima stagione di semina, in ottobre, è necessario che i fondi arrivino al più presto.

La risposta immediata dei donatori all?appello è fondamentale per assicurare una produzione di cibo sufficiente per i mesi a venire, ha detto l?agenzia delle Nazioni Unite.

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