Nuovi lavori
Family Welfare Manager, chi è costui?
Il Governo, con il nuovo Piano per la Famiglia, annuncia l'intenzione di creare una nuova figura professionale: il Family Welfare Manager. Il suo compito? Sul territorio, dare impulso e coordinare tutti gli attori coinvolti nell’offerta di politiche e servizi per la famiglia: pubblici, privati e di Terzo settore. In sostanza, manutenere la rete

Prima premessa: il sistema di welfare state classico si è rivelato, negli anni, non sufficiente a rispondere alle esigenze e ai nuovi bisogni espressi da famiglie e lavoratori, lasciando spazio a iniziative variegate di welfare familiare da parte di aziende e soggetti pubblici, talvolta in cooperazione.
Seconda premessa: il sistema di azioni e misure di welfare familiare oggi è notevolmente frammentato e connotato da elementi eterogenei, nonché legato all’iniziativa spontanea dei territori: dove c’è maggiore capacità di progettazione e di azione ci sono servizi innovativi e opportunità, dove queste capacità mancano no.
Ecco quindi che il Governo, con il nuovo Piano Famiglia 2025/2027, crea una nuova figura: il Family Welfare Manager. Per capire di cosa di tratta occorre andare a leggere l’azione 7 del Piano, appena pubblicato dal Dipartimento per la Famiglia. È una nuova «figura manageriale con competenze specialistiche, che abbia un ruolo strategico di impulso e coordinamento degli attori coinvolti, sul territorio, nell’offerta delle politiche e dei servizi di welfare familiare. Il presupposto è che le reti territoriali procedono e producono gli effetti auspicati solo se vengono “manutenute”, curate e valorizzate. Non è una figura che entra in contatto diretto con i cittadini e le famiglie, ma che lavora con tutti gli attori coinvolti – esponenti della Pubblica amministrazione, del Terzo settore e del mondo privato – coordinando e promuovendo le politiche familiari territoriali, curando le connessioni della rete».
Si legge ancora: «Il Family Welfare Manager sarà chiamato a rendere più efficace l’operato di tutti i soggetti componenti le reti sia nell’identificare un piano di lavoro condiviso, che tenga anche conto dei fabbisogni delle famiglie, delle risorse umane e finanziarie disponibili, sia nel facilitare il confronto tra i portatori di interesse pubblici e privati rappresentati. Inoltre, lo stesso si farà promotore della diffusione delle iniziative realizzate presso le collettività locali».
Profilo e percorso formativo
L’azione prevede un doppio livello: da un lato definire il Portfolio delle conoscenze e delle competenze della figura del Family Welfare Manager e l’ambito di intervento della nuova figura professionale, dall’altro disegnare un percorso di qualificazione standard della figura professionale.
All’azione lavorerà il Dipartimento per le Politiche della famiglia insieme al Dipartimento per le pari opportunità, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enti Locali, ministero dell’Università e della Ricerca, Regioni e Province Autonome, Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche.
Foto di Jochen van Wylick su Unsplash
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it