Sostenibilità

Famiglie ammalatedi indebitamento

Sos mutui

di Redazione

Le famiglie si indebitano sempre di più e risparmiano sempre meno. Secondo l’indagine Gli Italiani e il risparmio, presentata dall’Acri e realizzata in collaborazione con Ipsos, gli italiani che riescono a risparmiare sono il 4% in meno rispetto al 2006 mentre aumenta il numero di quelli che esauriscono tutte le riserve di reddito entro l’anno (il 39% degli italiani). Del 38% delle famiglie italiane in difficoltà, 15 su cento sono «in crisi moderata di risparmio» mentre 23 sono «in crisi grave» (hanno fatto ricorso a risparmi accumulati e a debiti).
I dati Abi – Assofin presentati durante il convegno Credito alle famiglie 2007 confermano: aumenta il ricorso al credito al consumo e al credito fondiario, anche per lavoratori a tempo, immigrati e pensionati. In sintesi: i finanziamenti bancari alle famiglie italiane hanno superato i 353 miliardi a giugno 2007. Il 9% in più rispetto allo stesso periodo 2006.
Ma chi è l’indebitato tipo? Giovane, laureato, più ricco rispetto alla media e che ha familiarità con i prodotti finanziari. «Nel dettaglio, il credito al consumo ha registrato un incremento del 17,5% (pari a 93,8 miliardi), e il credito fondiario residenziale il 10,8% (289,8 miliardi)». Così il direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra che nel corso del convegno ha evidenziato «la necessità di impegnarsi per indirizzare le iniziative di regolamentazione in corso con istituzioni e associazioni dei consumatori verso un quadro di maggiore tranquillità per le famiglie e ulteriore semplificazione dei rapporti tra banche e clienti».
Anche il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi ha sottolineato la necessità di una maggiore trasparenza e chiarezza da parte degli istituti bancari e sottolineato «i primi segnali» di un allarme sul fronte delle sofferenze sui prestiti per acquisto di abitazioni, ancora bassa ma che inizia a mostrare segnali di deterioramento».
Sia per le famiglie che per le imprese, secondo Bankitalia si andrebbe dunque incontro a rischi specifici: «Il rialzo dei tassi interbancari si rifletterà in un aumento del costo dei prestiti a tasso variabile, che rappresentano tre quarti del totale dei prestiti a medio e a lungo termine. Per le famiglie che hanno un finanziamento indicizzato al tasso Euribor a tre o sei mesi, un rialzo permanente di 50 punti base comporterebbe in media un aggravio del servizio del debito dell’ordine dello 0,6% del reddito disponibile; l’incidenza sarebbe maggiore per le famiglie meno abbienti».
Segnali di difficoltà rilevati anche da un’indagine delle associazioni dei consumatori, secondo cui aumentano mediamente del 20% e in maniera trasversale su tutto il territorio nazionale i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari legati all’insostenibilità del mutuo. In testa alla lista nera, Milano dove nel corso del 2006 ci sono stati 1.883 procedimenti di pignoramento ed esecuzioni immobiliari, con una previsione d’aumento per il 2007 del 22%. Roma ne conta 1.510 (con previsione d’aumento del 21%) e Torino 1.403 (24% il prossimo anno). «La causa principale», spiegano le associazioni, «è da ricercare nell’abuso di utilizzo dei tassi variabili, che si dimostrano nel giro di pochi anni molto onerosi, con aggravi mensili stimati per le famiglie che oscillano dai 150 ai 250 euro per un mutuo dai 100mila ai 200mila euro».
Mentre il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero ha proposto di istituire un fondo di solidarietà per chi è in difficoltà nel pagamento del mutuo, le associazioni chiedono alle banche di offrire ai propri clienti, in difficoltà nei pagamenti, la possibilità di prevedere termini posticipati per far fronte alle scadenze delle rate o idonei piani di ammortamento e mettendo in guardia soprattutto dalla trappola dei cosiddetti «tassi civetta» ossia tassi d’ingresso, nei mutui rinegoziabili, in un primo momento allettanti ma che, alla scadenza, si rivelano decisamente più onerosi.

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