Famiglia
Famiglie allargate, adozioni più facili
Nella sentenza della Sezione PrimaCivile n.354/99 del 15 febbraio 1999 è stato affrontato la questione sempre più frequente delle adozioni nelle famiglie .
di Redazione
Corte di Cassazione: nella sentenza della Sezione Prima Civile n. 354/99 del 15 febbraio 1999 è stato affrontato la questione sempre più frequente delle adozioni nelle famiglie allargate che secondo la Suprema Corte devono essere più facili.
Partendo dal ricorso presentato per una sentenza della Corte di Appello di Milano nella quale non si dava la possibilità di adozione da parte di una donna del figlio maggiorenne avuto dal marito con la moglie deceduta in quanto tra la donna e il ragazzo c?erano solo 13 anni di differenza (e non i 18 che prevede la legge) e poiché con il marito aveva avuto due figli piccoli che non potevano esprimere il loro consenso, la Prima sezione civile della Corte di Cassazione ha affermato che: quando si forma un nuovo nucleo familiare tra genitori vedovi o divorziati, occorre agevolare l?adozione dei figli nati dal precedente matrimonio al fine di evitare disparità all?interno delle nuove famiglie. Dalla corte arriva anche una critica alle norme vigenti, in quanto la tutela dei fratelli orfani di madre appare meritevole a prescindere dal requisito dell?età, ed è indispensabile equiparare il diritto degli orfani provenienti dalla stessa famiglia, perché figli dello stesso padre, a potersi inserire in un nucleo familiare idoneo e stabile. Secondo la Suprema Corte l?esigenza di favorire le adozioni da parte del coniuge del genitore va pienamente riconosciuta, rispondendo a situazioni che si verificano sempre più spesso. Pertanto, anche in mancanza di un rapporto di parentela tra la vecchia famiglia e il nuovo coniuge, sottolinea la Corte di Cassazione ?esiste tuttavia una situazione di forte convivenza, accresciuta dall?arrivo di nuova prole frutto di un secondo matrimonio, e la presenza qualificata del nuovo coniuge può dispiegare un rapporto valido e proficuo anche con i figli nati dal primo matrimonio e non ancora autosufficienti, senza distinguere tra maggiorenni e minorenni?.
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