Welfare

Famiglia siriana espulsa: in carcere mamma e bambini

Queste le sorti della famiglia rimpatriata da Malpensa il 28 novembre scorso nonostante sul capo dell'uomo pendesse una condanna a morte

di Redazione

Sarebbero ad Hama, in un carcere di sicurezza dell’esercito siriano, la signora Lababidi insieme a tre dei suoi quattro figli, il piu’ piccolo (2 anni) sarebbe invece stato ricoverato in ospedale. Mentre Muhammad al-Sakhri risulterebbe tuttora scomparso. Queste le sorti della famiglia rimpatriata da Malpensa il 28 novembre scorso nonostante sul capo dell’uomo pendesse una condanna a morte, rese note dal Comitato italiano per i rifugiati (Cir) e da Amnesty International. La reclusione della donna con i figli sarebbe confermata anche da una parente siriana che vive a Damasco e che si sarebbe messa in contatto con il fratello della signora Lababidi che vive a Londra. ”Per nessuna ragione l’Italia avrebbe dovuto rimandare in Siria la famiglia al-Sakhri. Il governo deve intervenire urgentemente per risolvere questa situazione ~ ha dichiarato Marco Bertotto, presidente di Amnesty International Italia -. Ogni giorno che passa, aumenta il rischio che una grave violazione del diritto internazionale, quale quella compiuta dalle nostre autorita’, abbia conseguenze ancora piu’ drammatiche”. Intanto, continuano le pressioni del Cir per far tornare l’intera famiglia in Italia. Uno studio legale si e’ attivato presso la corte di Strasburgo per far riconoscere loro lo status di rifugiati. Mentre gia’ da alcuni giorni il Cir ha inviato lettere ai ministri dell’Interno Pisanu e degli Affari esteri Frattini, perche’ intervengano sul caso. Il Cir, afferma che non ha ancora avuto risposte dai ministeri. Anche se il ministero degli esteri dovrebbe essersi attivato presso l’ambasciata italiana di Damasco.


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