Famiglia

Famiglia nucleo della società: la Bindi a Firenze

Così il ministro ha aperto la Conferenza nazionale, che terminerà sabato

di Gabriella Meroni

“Nucleo fondamentale della societa’, la famiglia a cui ci riferiamo quella dell’articolo 29 della Costituzione, frutto del pensiero e del lavoro dei nostro costituenti, i quali, pur cosi’ diversi per cultura e concezione del mondo, seppero trovare una sintesi felice”. Lo ha detto il ministro Rosy Bindi, parlando alla cerimonia di inaugurazione della Conferenza nazionale sulla famiglia in corso a Firenze. “La formulazione letterale dell’articolo 29: ‘La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societa’ naturale fondata sul matromonio’ -ha ricordato la Bindi- non implica alcuna contrapposizione tra diritti della famiglia e diritti dei singoli”. “Promuovere la famiglia, secondo le indicazioni costituzionali racchiuse negli articoli 29, 30 e 31: questo il nostro orizzonte comune, da qui noi prendiamo le mosse”, ha proseguito la Bindi, “perche’ esso ci permette di superare le discussioni paralizzanti sul significato e sul contenuto etico e giuridico della parola famiglia. “Questa conferenza nazionale -ha spiegato il ministro- e’ stata voluta dal governo con l’obiettivo di predisporre il piano nazionale per la famiglia, affinche’ la politica e le politiche pongano al centro le famiglie italiane con i loro problemi ma soprattutto con la loro capacita’ di essere una risorsa per l’intero paese”. La Bindi ha anche detto che il governo non e’ sordo alle voci di dissenso sui Dico ed e’ disponibile al confronto. ”Non siamo sordi alle preoccupazioni e al dissenso che si e’ manifestato verso queste proposte -ha detto il ministro riferendosi ai Dico- due sono pero’ le intenzioni che non possono essere rimosse: il rinoscimento di diritti dei conviventi e la salvaguardia della famiglia cosi’ come la Costituzione la disegna”. Secondo Bindi, se vi e’ condivisione su questi punti ”credo che gli strumenti si possano trovare attraverso il confronto e il dialogo in vista di una sintesi originale”. Il ddl sui Dico, ha ricordato Bindi ”riconosce ai conviventi alcuni diritti e doveri personalissimi. Lo scopo e’ quello di tutelare la parte piu’ debole e valorizzare i vincoli di solidarieta’. Non e’ mai stata intenzione del governo -ha ribadito- riconoscere la convivenza in quanto tale ne’ creare nuove situazioni giuridiche paragonabili a matrimoni di serie B. Il governo non ha mai voluto intaccare il valore della famiglia fondata sul matrimonio ma, al tempo stesso, ha voluto superare ogni discriminazione”.


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