Famiglia

Famiglia Cristiana: «Difendiamo la nostra autonomia»

Anticipazione dell'editoriale in uscita mercoledì

di Redazione

Dopo le polemiche della scorsa settimana, le accuse di ‘cattocomunismo’, le parole di padre Lombardi della sala stampa vaticana, ‘Famiglia Cristiana’ torna a parlare in un editoriale dal titolo ‘Autonomia di giudizio ma sempre fedeli alla Chiesa’ che verra’ pubblicato sul prossimo numero in uscita mercoledi’ 20. Il settimanale cattolico puntualizza dicendo non solo di non aver “mai preteso di ‘esprimere la linea politica della Santa Sede e della Cei”. Ma rivendica la propria autonomia di giudizio: “abbiamo ritenuto di non poter tacere la nostra opposizione e accettare l’invito a restare ‘super partes'”, sottolinea il settimanale dei Paolini.

Nell’editoriale ‘Famiglia Cristiana’ spiega come la linea seguita dalla direzione sia stata quella “di conformarsi al detto ‘in certis oboedientia, in dubiis libertas’, confermato dal Vaticano II: totale, appassionata fedelta’ alla dottrina della Chiesa, liberta’ di giudizio sulle vicende politiche e sociali fin dove non toccano i principi e i valori ‘irrinunciabili’ che discendono dal Vangelo”. “Bastino -si ricorda nell’editoriale- due esempi tra tanti: i progetti avanzati dal governo di Romano Prodi circa la legittimazione delle coppie di fatto e la proposta dell’attuale ministro Maroni di rilevare le impronte digitali ai bambini rom. In entrambi i casi abbiamo ritenuto di non poter tacere la nostra opposizione e accettare l’invito a restare ‘super partes’, che di tanto in tanto ci viene rivolto anche da un certo numero di nostri lettori”. “Nel giornalismo -sottolinea il settimanale dei Paolini- ‘super partes’ e’ poco piu’ di un modo di dire, applicabile molto raramente, se non ci si vuole rassegnare al silenzio. A meno che, cent’anni dopo, non si voglia ripristinare per i cattolici il ‘non expedit’. La democrazia e’ esattamente il contrario: esprimere in piena liberta’ i propri giudizi critici, in base a principi e valori, nel nostro caso quelli cristiani, condivisi da molti cittadini”. “La stampa cattolica -si continua a leggere sull’editoriale- ha in piu’ qualcosa che la differenzia da quasi tutto il resto dei media: non ha alle spalle nessun conflitto di interesse, pubblico o privato, non ha legami, ne’ economici ne’ politici, con nessun gruppo egemonico nella societa’ civile. E’ piu’ vicina ai poveri che ai ricchi. Adesso che i cattolici, politicamente divisi, contano sempre meno a destra e a sinistra, e’ una linea non facile da mantenere”. “Il giornale cattolico, o cristiano -sottolinea ‘Famiglia cristiana’- non e’ in senso stretto un giornale politico: non e’ a servizio di alcun partito, ne’ si confonde con una precisa forza politica. Il giornale cattolico e’ palestra di opinioni, come tutti gli altri giornali, con riferimento alla luce ideale in cui si muove”. ”Nessun argomento dev’essere tabu’. Le opinioni possono essere dibattute, confrontate, chiarite, disapprovate, ma sempre in termini di rispetto. Tutti devono poter intervenire, tutti devono esporsi sul giornale. La politica del coprirsi e del coprire -conclude ‘Famiglia cristiana- non serve a nulla”.


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