Welfare

Falun Gong: continua repressione in Cina

Repressa manifestazione in piazza Tienanmen di adepti stranieri della setta.

di Giampaolo Cerri

Sette adepti stranieri della setta spirituale di ispirazione buddista Falun Gong – dichiarata fuorilegge in Cina dal lulgio del 1999 – sono stati fermati dalla polizia cinese per aver manifestato in piazza Tienanmen. Almeno quattro dei fermati sono australiani. La protesta e’ stata inscenata davanti alla sede del Congresso nazionale del popolo, il parlamento cinese, in seduta. Non e’ la prima volta che a protestare in piazza contro la messa fuorilegge della setta siano gli adepti stranieri, che rischiano di meno rispetto ai cinesi, decine di migliaia dei quali sono stati arrestati negli ultimi anni e condannati a pene detentive pesanti o ai lavori forzati. Secondo molti osservatori, quella di ”esporre” gli adepti stranieri costituirebbe una nuova strategia adottata dalla stessa setta per attirare l’attenzione sulla repressione. Alla vigilia della visita del presidente americano George Bush a Pechino, lo scorso 21 febbraio, la setta ha organizzato alcune manifestazioni in piazza Tienanmen, terminate con arresti ed espulisioni di decine di stranieri. E oggi due filmati realizzati da Falun Gong, stranamente, sono stati mostrati su alcuni canali di una televisione cinese via cavo. Uno dei due filmati cerca di smentire la versione ufficiale del governo cinese, secondo cui numerosi adepti si sarebero immolati sulla piazza Tienanmen nel gennaio del 2001, prima che la setta venisse dichiarata fuorilegge.


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