Politica
Falsi invalidi, la cantonata di Tremonti
Perché la crociata del superministro è sbagliata alla radice. L'analisi di Cristiano Gori
È partita la caccia ai falsi invalidi. Per il ministro Tremonti «la spesa per l’invalidità è oggi di 16 miliardi di euro all’anno, pari a un punto di pil, mentre nel 2001 era di sei miliardi». Un esempio di quella che il ministro dell’Economia chiama «spesa pubblica ingiustificata o improduttiva». Quindi più controlli per stanare gli imbroglioni. Le cifre del ministro sono confermate dai dati Inps. Ma il problema sono davvero i falsi invalidi?
Se si segue l’analisi di Cristiano Gori per Il sole 24 ore questa impostazione è fuorviante. Gran parte della spesa non è destinata alle pensioni di invalidità ma all’accompagnamento. I numeri dell’istituto di previdenza mostrano come l’incremento complessivo del periodo 2002-2009 si divida tra 484 milioni per le invalidità e 4.605 milioni per l’indennità di accompagnamento.
Come si spiega? Innanzitutto con l’invecchiamento della popolazione: nei sette anni in questione gli over 75 sono aumentati del 23%. Ma ci sono anche altri fattori, come il fatto che l’accertamento dei requisiti per ricevere l’indennità è basato su criteri generici e non standardizzati. È un istituto nato nel 1980 e da allora mai più rivisto, fa notare Gori.
I controlli quindi possono essere la risposta giusta per ridurre la spesa? No, anche perché, fa notare Gori, «La popolazione anziana è esclusa dai controlli dell’Inps, così non si colpisce neanche quello che dovrebbe essere il target». Inoltre i controlli sono efficaci solo nel 15% dei casi, e la cifra cala ancora tenendo conto dei ricorsi.
Il vero problema è un altro: «La mancanza di servizi sociali per i non autosufficienti E in Italia a queste politiche sono dedicati assai meno stanziamenti pubblici rispetto al resto d’Europa», afferma Gori. Con la caccia ai falsi invalidi si combattono quindi i sintomi ma non le cause. «La gente non vuole più soldi ma più servizi», è la conclusione di Gori. Per questo i dati sulla crescita della spesa per le prestazioni d’invalidità civile indicano la necessità di una riforma dell’indennità di accompagnamento finalizzata non a ridurre gli stanziamenti bensì a utilizzarli meglio.
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