Non profit

False onlus: ecco come cautelarsi

Un lettore ha dei dubbi su due organizzazioni - truffe si o no?

di Carlo Mazzini

Alcuni mesi fa mia moglie ha ricevuto per posta una richiesta di donazione da parte di una onlus e ha inviato un piccolo contributo. Alcuni giorni fa abbiamo ricevuto una lettera di ringraziamento e in contemporanea una richiesta di donazioni da parte di un?altra onlus. Ho notato alcune somiglianze nella grafica delle stampe e che l?indirizzo delle due onlus è lo stesso. I siti web sono molto simili nell?impostazione e le «reti internazionali» che vantano sono copia conforme una dell?altra. Le due organizzazioni sono presentate come fondate da due persone. Sembrano persone reali, tuttavia leggendo con attenzione non si trovano tracce di programmi precisi, solo riferimenti a zone del mondo con problemi e «grandi numeri» a cui entrambe le associazioni contribuiscono a portare sollievi. Non ho trovato bilanci o informazioni sull?entità dei programmi. Conoscendo altre organizzazioni serie e i numeri e i fatti che sono riportati sui loro siti, il contrasto mi sembra acuto. Secondo voi dietro a queste onlus si nasconde una qualche truffa o comunque una organizzazione internazionale che utilizza strumenti di marketing (siti web e direct mailing) per ottenere fondi dal pubblico, sfruttando le opportunità delle legislazioni fiscali di ciascun Paese?
Lettera firmata

Per ragioni di prudenza abbiamo ?oscurato? i nomi delle organizzazioni, dato che né il sottoscritto né Vita possono emettere sentenze di colpevolezza o innocenza. Io però posso affermare che gli argomenti da lei addotti mi fanno sorgere sinceri dubbi; la mancanza di bilanci, di riscontri effettivi, di riconoscimenti effettivi e non solo di immagine o prassi sono indizi di dilettantismo, o di intenzioni malsane.

La qualificazione a onlus non dice nulla; non tanto strano, in quanto in Italia i controlli sulle non profit sono soprattutto formali e, senza segnalazioni precise, chi ha il compito di verificare lo fa solo sulla base delle poche carte (statuto e autodichiarazioni) che chiunque può approntare. Anch?io ho fatto le mie piccole ricerche (via internet) sulle organizzzazioni segnalate, e risulta che l?omologa organizzazione inglese sia registrata alla Charity Commission da qualche anno ma non abbia mai inviato le rendicontazioni previste, mentre quella americana non sembra essere registrata in alcun albo o elenco.

Le denominazioni dei due enti sono molto simili a quelle di altre organizzazioni internazionali già affermate, e secondo l?Ufficio protezione del consumatore della Federal Trade Commission (una sorta di Authority americana) questo è un indizio di possibili azioni di frodi. Altro sintomo è il fatto che vi ringrazino per la donazione effettuata e contemporaneamente vi ?somministrino? un?altra organizzazione. Particolare – anzi sospetto – è che, come ho scoperto, la sede operativa sia in una regione (credo presso studio di professionisti o società) e l?iscrizione all?Anagrafe delle onlus è stato effettuata presso Direzione delle Entrate di altra regione, come se nella prima avessero già incontrato difficoltà non concretizzatesi nella seconda.

Mettiamola in questi termini. Ci ripromettiamo di darvi suggerimenti utili a evitare di donare a really profit organizations. Nel mentre, investite della questione l?Agenzia delle onlus, dato che per legge «vigila sull?attività di raccolta di fondi e di sollecitazione della fede pubblica, anche attraverso l?impiego di mezzi di comunicazione svolta dalle organizzazioni, dal terzo settore e dagli enti, allo scopo di assicurare la tutela da abusi» (art 3, c 1, num 9, dpcm 329/2001).

Carlo Mazzini
www.quinonprofit.it

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