Facebook: presto un pulsante per la compassione?

di Marco Dotti

Girano voci, parecchie voci sul possibile maquillage di Facebook. Il network è in crisi di utenze e prova a rifarsi il trucco. Niente di più facile, allora, che intercettare le due tendenze principali che animano la rete e le sue protesi emotive: la tendenza alle lacrime e alla “compassione” pelosa. “Compassione” sarà il nome della nuova funzione che, se approvata, affiancherà un “symphatize” accanto al classico “like”. Potremo così provare “compassione” per il nostro disastro preferito, visto che il “dislike” pare possa attendere, ma “piangere” lo possiamo già fare, grazie agli emoticon integrati nel social network e, da lì, anche nei siti web dei quoitidiani. Dopo la corsa dei “followers” e dei “like”, assisteremo presto allo share della compassione?

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.