Famiglia

Facciamo tutto un altro conto

Vita si é risoluta a mettere in campo una propria raccolta fondi (di Riccardo Bonacina e Giuseppe Frangi).

di Riccardo Bonacina

Nel novembre 2002 questo giornale lanciò l?allarme trasparenza sul fiume di denaro che avrebbe investito il Molise all?indomani del terremoto che interessò poco più di 10mila persone. Titolammo: «I 100 milioni che fanno tremare i molisani». Un anno dopo, nel novembre 2003, provammo a fare un bilancio ex post di quella che, al 25 dicembre 2004, è stata la più grande raccolta fondi italiana. Il risultato fu desolante: riuscimmo a trovare traccia di 44 milioni di cui solo 31 effettivamente spesi dopo un anno; all?appello mancavano ben 56 milioni di cui non si avevano più tracce. Proponemmo allora due o tre cose semplici che potessero evitare nel futuro di tradire e corrompere anche lo slancio più generoso di milioni e milioni di cittadini: a) che lo Stato la smettesse di incamerare persino la beneficenza; b) l?istituzione di un registro pubblico delle raccolte fondi di fronte al proliferare di conti correnti in occasione delle emergenze; c) l?invito alle organizzazioni del privato sociale a coordinarsi producendo progetti d?intervento comuni. Due anni dopo, di fronte alla tragedia che ha colpito dodici Paesi dell?Oceano indiano mietendo forse 200mila vittime, ferendone 500mila e lasciando senza niente una popolazione stimata in 5 milioni, ci sono tutte le premesse (ma anche già le post fazioni) affinché una volta di più e su una scala davvero globale e mastodontica la generosità del popolo italiano sia ancora una volta tradita, e resa, in gran parte, inutile. Lo Stato si è messo una volta di più in mezzo istituendo questa volta persino l?sms statale; la Protezione civile e il ministero degli Esteri litigano in prima pagina su tutti i quotidiani; le ong (vasi di coccio, soprattutto quelle italiane) corrono in ordine sparso e si lamentano (giustamente); le raccolte fondi globali occupano già 28mila pagine sul web. Chi dirà quanto e come, verranno spesi questi soldi? Quanti aiuti marciranno nei container degli aeroporti? Perciò, cari lettori, in questo bailamme e non volendo prendere in alcun modo parte al gesto che riteniamo più odioso, quello di prendere alla leggera e di tradire l?impeto di generosità della gente, ci siamo risoluti a mettere in campo una nostra raccolta fondi che finanzierà i progetti in Asia delle 16 associazioni e ong del nostro Comitato editoriale. Progetti che saranno valutati dalla direzione di Vita e da padre Giulio Albanese, che abbiamo voluto come garante di questa raccolta. Lo facciamo con queste convinzioni: a) riteniamo sia utile un gesto capace di mettere insieme le diverse realtà del non profit, per l?oggi e per il futuro; b) riteniamo sia importante, dopo 10 anni di storia e di fronte alla gravità di ciò che è successo, anche giocarsi in prima persona per dimostrare concretamente la possibilità di una raccolta fondi davvero trasparente e a costo zero. Ecco, questo vi promettiamo senza falsi pudori, l?euro che donerete andrà interamente devoluto ai progetti sul campo che poi monteremo; infatti il carico amministrativo e di comunicazione sarà interamente assorbito da Vita, ed è questa la nostra modalità di dono e di mobilitazione. Nessun altro oggi può garantirvi questo, tanto meno lo Stato.

Riccardo Bonacina Giuseppe Frangi


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