Famiglia

F35, il programma è stato riesaminato

Il ministro però rimanda a domani in Parlamento per i numeri

di Sara De Carli

Un lungo panegirico sugli investimenti per la difesa, cui l’Italia assegna 90 centesimi ogni 100 euro. E poi l’annuncio che «i dettagli su certi programmi li dirò domani alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, perché io rispetto le istituzioni». Così il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola alla conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri di oggi.

Niente numeri, quindi, rispetto al taglio dei caccia F35, che tutti aspettavano. In compenso è arrivato uno slogan: «Meno generali, meno ammiragli, più operatività, più tecnologia».

A domanda esplicita il ministro ha detto che «quello degli F35 è un programma che è stato riesaminato, come gli altri. Tuttavia rimane un impegno importante dal punto di vista tecnologico, occupazionale e con valenza operativa». Il programma JSF «è stato riportato in equilibrio con i 90 centesimi ogni 100 euro che il Paese assegna alla difesa. Confermo che è stato rivisto, domani sarò più esplicito».

«Abbiamo fatto verifiche e controlli», ha continuato il ministro, «le cose sono chiare, non lo sono solo per chi non vuole vedere o vuole cambiare le carte in tavola. Ci sono ritorni industriali importanti, che certo vanno guadagnati, ma questo è il modo di far crescere il Paese, se il posizionamento competitivo è corretto le aziende avranno contratti e ci sarà ritorno occupazionale. Ho parlato più volte di una potenzialità di 10mila posti di lavoro, sono potenziali, ma se si comepete e si vince diventano reali. Le condizioni ci sono».


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