Non profit

EXPO. In rete per un nuovo welfare ambrosiano

Giovedì 25 giugno, a Milano è in programma il convegno "9 in rete: un modello da Expo". Nell'occasione sarà presentato un progetto di coesione sociale

di Antonietta Nembri

Dare un’anima alla città dell’Expo è questo l’obiettivo di un progetto che sarà presentato nel corso del convegno “9 in rete: un modello da Expo” in programma giovedì 25 giugno nell’aula magna dell’Ospedale Niguarda (dalle ore 9 alle 13) a Milano. Nell’occasione sarà presentato un progetto di coesione sociale sottoscritto da importanti soggetti del mondo profit (Pirellli Re) cooperativo (Edificatrice Niguarda), pubblico (Comune e Asl) del terzo settore (Caritas Ambrosiana, Acli, Don Gnocchi, Consorzio Farsi Prossimo) e del volontariato (Ciessevi). L’intesa vuole creare servizi sociali e stili di vita all’altezza di una città che si prepara ad ospitare l’Expo 2015

In pratica si tratta di una proposta che prevede: facilitatori di quartiere, housing sociale, spazi per favorire l’incontro tra le culture ma anche le generazioni. E tanti altri servizi innovativi per anziani, stranieri, disabili. Senza dimenticare gli gli aspetti urbanistici. Quella che viene proposta è un’idea nuova di città per sconfiggere la paura, la diffidenza verso chi è diverso. Con l’obiettivo di creare coesione sociale. Sono queste le linee guida di un vasto progetto promosso nei quartieri della periferia nord di Milano (Bicocca, Niguarda, Prato Centenaro) da importanti soggetti del mondo profit e no profit milanese. 

All’incontro in programma giovedì 25 giugno parteciperanno l’assessore alle politiche sociali del Comune di Milano, Mariolina Moioli, il presidente del Consiglio di Zona 9, Beatrice Uguccioni, il responsabile della Caritas di Milano, Eugenio Brambilla, la responsabile dei progetti Interculturali dell’Ufficio scolastico provinciale, Rosy Spadaro, e il presidente del Ciessevi, Lino Lacagnina.

Questa iniziativa fa seguito alla “carta d’intenti”, sottoscritta dagli stessi soggetti, due anni fa al termine di un progetto Equal che aveva dato vita al Laboratorio Territoriale di Milano. È in questo laboratorio che interessi apparentemente distanti di realtà sociali e soggetti differenti hanno trovato una feconda sintesi da cui sono scaturite le proposte del progetto di coesione sociale che ha già ottenuto dalla Fondazione Cariplo i finanziamenti per lo studio di fattibilità.

«Se Milano vuole davvero arrivare preparata alla sfida dell’Expo tutte le realtà cittadine devono sentirsi coinvolte e responsabili nel rendere belli e vivibili i quartieri della città. Per fare questo è necessario mettere da parte le divisioni ideologiche, gli slogan vuoti che alimentano paure incontrollate. È giunta l’ora di cooperare tutti insieme per un solo obiettivo: dare fiducia e speranza a Milano attraverso segni concreti che sappiano restituirgli un’anima», dichiara Massimo Minelli, coordinatore di “9 in rete” e presidente del Consorzio Farsi Prossimo. «Vogliamo segnare una via nuova nella gestione di processi complessi quali quelli che si sviluppano nelle periferie della città di Milano. Crediamo di poter coinvolgere i cittadini nel tornare a sentirsi protagonisti del loro futuro, offrendo, attraverso il progetto di “9 in rete”, uno straordinario strumento di partecipazione in grado di sprigionare risorse oggi sconosciute», sostiene Lino Lacagnina, presidente del Ciessevi.

«Nei quartieri di Bicocca e Niguarda stiamo sperimentando quanto sia importante fare leva sulla passione dei cittadini per tornare a dare un’anima a questa bella e grande città» commenta infine don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana. «Lavoriamo però affinché questa sperimentazione sia presa come riferimento per tutti i quartieri, perché crediamo che questo sia il modello di città da presentare all’Expo. Una città che non si rinchiude nelle proprie paure, che non si rassegna di fronte alla complessità dei problemi, ma che sa accogliere e affrontare a viso aperto le sfide del futuro».


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