Non profit

Exodus il bilancio sociale che guarda i giovani

Al di là delle cifre, i tanti progetti e le partnership che guardano ai giovani per recuperare, prevenire e comunicare, ma soprattutto educare

di Antonietta Nembri

Sono pari a 5 milioni di euro gli introiti del primo bilancio sociale della Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, nata 25 anni fa per far fronte all’emergenza della tossicodipendenza. Il bilancio sociale riferito al 2004, è stato presentato questa mattina a Milano dallo stesso don Mazzi alla presenza del presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, del Governatore della Lombardia Roberto Formigoni e dell’ex ad di Lazard Italia, Arnaldo Borghesi. La fondazione di don Mazzi, che devolve i suoi introiti per il 60% all?assistenza per gli adulti, per il 28% a bambini e famiglie, il 7% a bambini e adolescenti e il 5% alle comunità territoriali, ha registrato nel 2004 donazioni per oltre un milione di euro, il 19% del totale delle entrate dal 7,35% del 2003. Exodus sta progettando una sorta di “Club dei sostenitori”, considerati dei veri e propri “azionisti” della fondazione. La presentazione del primo bilancio sociale di Exodus è stata anche l?occasione per fare il punto sulle tante iniziative in corso e per alcune sottolineature, come ha anche detto don Antonio Mazzi, legate da una parte alla necessità di formulare una strategia educativa capace di prevenire e non solo di «recuperare». Altro punto è la capacità di comunicare «La chiesa per sua natura è estroversa, non deve avere paura del mondo». Il sacerdote ha poi definito la sua azione nei confronti dei giovani e non solo come una zattera che naviga a fianco di una grande nave «che butta giù troppi cristiani. Oggi ho chiesto delle alleanze per ché la zattera è troppo piccola. Non accetto la rotta presa da questa nave». Tra le alleanze oggi è stata presentata quella con Rds ? Radio dimensione suono, presente per l’occasione il presidente Eduardo Montefusco, che propone una partnership con Exodus che si svolgerà in due direzioni: facendo sensibilizzazione nel corso delle trasmissioni, da un lato e, ideando un?iniziativa forte, dall?altro. Il presidente Formigoni ha colto l?occasione per annunciare la sua intenzione di “costituire un tavolo permanente che fornisca le idee più adeguate a creare politiche attive nei confronti dei giovani, in tutti i settori di loro interesse. Sarà un modo per raccogliere la loro voce, sia pur mediata da personalità che hanno fatto dell’ascolto, della comprensione e della condivisione delle loro esigenze e aspettative una missione della loro vita”. Il tavolo secondo Formigoni dovrà essere ?un luogo di incontro e di confronto per tutti coloro che si occupano della condizione giovanile. Non solo esperienze di emarginazione da recuperare, ma anche testimonianze forti, positive di educazione e di aiuto all’entusiasmo e all’energia dei giovani perché, come diceva Papa Giovanni XXIII ‘la vita non è altro che la realizzazione di un sogno di giovinezza”. Il presidente Formigoni ha detto di apprezzare molto il metodo scelto da don Mazzi nell’educare i suoi ragazzi. “Credo infatti – ha aggiunto il presidente Formigoni – che il motivo per il quale i nostri giovani vanno fuori strada è la non capacità degli adulti di educare”. Formigoni che ha richiamato l?Appello per l?educazione, ha poi concluso il suo intervento ricordando che il compito della politica “è anzitutto quello di riconoscere, promuovere e valorizzare esperienze come queste, sostenendo chi aiuta, senza provare a sostituirsi ad esse e senza provare a indirizzarle in qualche modo” “C’è un disagio giovanile da contrastare attraverso il volontariato per ridare un senso alla vita dei giovani? ha detto il presidente della Provincia di Milano, Penati che ha ricordato anche l?esperienza di Piazza Giovani in cui la Provincia è partner di Exodus. Riprendendo l?esempio di don Mazzi ha ricordato che ?sulla nave si sono abbassati i parapetti. Occorre ridare le protezione, non solo, ma tornare a una stagione in cui i servizi sociali tornino al centro dell?attenzione?.


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