I soliti bene informati mi hanno segnalato l’uscita dei nuovi dati Excelsior sulle previsioni occupazionali del 2010. La statistiche sono on line da qualche minuto. Bisognerebbe sciropparsi una mole considerevole di tabelle e report. Promesso, lo farò (se puoi qualcuno vuol dare una mano ben venga). Ma scorrendo anche le sole slide di presentazione con la prospettiva dell’impresa sociale gli stimoli non mancano. Uno macroscopico: il settore di attività in cui opera la maggior parte di queste imprese (“sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati”) tira la ripresina occupazionale (tutta concentrata al centro nord). Il secondo, meno evidente ma sfidante: la presenza di un mismatch (un divario) tra professioni richieste e loro difficile reperibilità nel mercato del lavoro. Nella parte alta della classifica ancora settori ad elevata presenza di soggetti non profit e di impresa sociale (soprattutto nel campo “servizi culturali, sportivi e altri servizi alla persona”). Stimoli grossolani fin che si vuole ma che meriterrebero un approfondimento su questo comparto imprenditoriale. Chissà se i ricercatori di Unioncamere ci stanno pensando. Nell’attesa, proseguiamo la lettura.
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