Cultura

Ex rifugiato politico esibiva passaporto del “Regno dei cieli”

Denunciato dai carabinieri a Torino perché pare svolgesse traffici poco chiari

di Gabriella Meroni

Sognava forse di vivere in un luogo idilliaco tanto da avere documenti rilasciati dal ‘Governo del mondo per i cittadini del mondo’ dal ‘Regno del paradiso’ e addirittura dal ‘Regno dei cieli’, ma l’attivita’ di cui e’ sospettato dai carabinieri e’ ben piu’ prosaica. Secondo i militari che hanno denunciato questo ex rifugiato politico della Sierra Leone, fermato a Torino durante un controllo, l’immigrato, un tempo ufficiale di marina nel suo paese, utilizzava carte di credito clonate per pagare conti e bollette forse per altri extra comunitari in cambio di una percentuale, anche se e’ ancora tutto da accertare. Lo straniero e’ stato fermato durante una normale operazione di controllo e con grande tranquillita’ ha esibito i suoi documenti, uno scaduto che attestava il suo stato di rifugiato politico e un passaporto rilasciato dal ‘Governo del mondo per i cittadini del mondo’.

Alle contestazioni dei militari sulla ‘dubbia’ provenienza dei documenti, l’uomo ha mostrato allora una carta d’identita’ e una patente rilasciate dal fantomatico ‘Kingdom of Heaven’. I carabinieri hanno quindi deciso di approfondire gli accertamenti e nel suo appartamento hanno trovato altri due passaporti del ‘Regno del cielo’, una della Repubblica Federale di Nigeria, due tessere del ‘Governo del mondo per i cittadini del mondo’, 16 biglietti ferroviari per varie destinazioni italiane e 37 bollettini di pagamento di bollette varie pagate con carte clonate. I carabinieri, che sospettano che l’uomo avesse una sorta di ‘societa’ di servizi’ per immigrati, stanno ora indagando per accertare l’utilizzo di quegli strani documenti.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.