Economia
Ex Lsu, laltro dramma del Sud
Senza lavoro dall1 gennaio i consorzi di imprese e cooperative di pulizie che avevano stabilizzato 16mila persone
Non c?è solo la Fiat a minacciare i livelli occupazionali dei lavoratori al Sud: 16mila persone senza lavoro (il doppio della vertenza dell?azienda torinese), e 2.200 scuole del Centro-sud senza più alcun servizio di pulizia. Queste le conseguenze in caso di mancato finanziamento della convenzione con la quale il ministero dell?Istruzione nel 2001 si è impegnato a sostenere l?attività di circa 16mila ex lavoratori socialmente utili assunti da decine cooperative e da consorzi privati.
Il rischio che si arrivi uno scontro sociale è forte come confermano le manifestazioni di protesta svoltesi in alcune città del Sud e a Roma, dove è stato necessario far intervenire le forze dell?ordine in tenuta antisommossa davanti alla sede del ministero dell?Istruzione. Il fumo dei cassonetti dati alle fiamme e le grida dei manifestanti sono arrivate fin nello studio del ministro Moratti, che in tutta fretta ha fatto diffondere un comunicato senza nessuna novità.
Il comunicato della Moratti ribadiva le stesse cose promesse qualche settimana prima dello scontro con l??avaro? Tremonti. «Avendo individuato una soluzione per il reperimento delle risorse, (il ministero dell?Istruzione e quello del Welfare) si sono impegnati ad affrontare, ai fini di una soluzione positiva, il problema del rifinanziamento dei contratti (?) fino alla scadenza del 2006».
Il prossimo decisivo appuntamento è fissato per il 10 dicembre e per il 2003 servono 250 milioni di euro. «Già a fine ottobre», spiega Massimo Amaducci, presidente del Consorzio Ciclat di Confcooperative, «avevano promesso di presentare degli emendamenti per reperire le risorse necessarie». E invece nel testo licenziato dalla Camera dei soldi per gli ex Lsu non c?è traccia.
Nell?aprile 2001, con un decreto interministeriale il governo Amato aveva chiamato a raccolta le principali associazioni di imprese che operano nel settore dei servizi e che hanno sottoscritto il contratto nazionale di categoria: Ciclat della Confcooperative, Cns della Legacoop, Miles di Confapi e Manital di Confindustria. «La proposta fu questa», prosegue Amaducci, «voi individuate tra i vostri associati alcune società disposte ad assumere con un contratto a tempo indeterminato 16mila Lsu da impiegare nei servizi di pulizia delle scuole, e noi vi garantiamo per 5 anni il finanziamento».
Il contratto offerto agli ex Lsu prevede un impegno di 30 ore settimanali e un compenso di 570 euro al mese per 14 mensilità annue. Nella convenzione è previsto un finanziamento iniziale sufficiente alla copertura dei primi 18 mesi, al termine dei quali ogni anno si dovrà provvedere al rifinanziamento.
«Mi auguro vivamente di essere smentito, ma credo che ormai non ci siano più molte speranze», sostiene rassegnato Rosario Nicosia della coop Sicula Ciclat, 300 lavoratori impegnati in 98 scuole dell?isola e altri 100 nelle scuole calabresi del cosentino.
«Forte delle garanzie offerte dalla ?parola? data da due ministeri, quello dell?Istruzione e l?allora dicastero del Lavoro, mi sono messo a girare per tutta la Sicilia, per convincere gli Lsu. Dopo aver organizzato il lavoro, razionalizzato l?attività produttiva e l?organizzazione, ci dicono che non ci sono più soldi. Avevamo programmato anche l?eventualità di trasformare i rapporti di lavoro in full time. Non posso credere che finirà così».
Le cooperative hanno già avviato le procedure di licenziamento collettivo comunicando ai lavoratori che dal 1° gennaio non avranno più un?occupazione.
«L?aspetto più preoccupante», sostiene Massimo Stronati, presidente di Federlavoro-Confcooperative, «è che questi lavoratori non potranno godere di alcun ammortizzatore sociale, si troveranno da un giorno all?altro senza lavoro. L?età media è 40 anni: tutte persone alle prese da anni con la precarietà lavorativa. «E pensare», riprende Amaducci, «che questa iniziativa è nata per ?scaricare? dalle casse del ministero dell?Istruzione il costo degli Lsu, come se si trattasse di un rapporto con imprese qualsiasi».
«Le speranze di ricomporre la vertenza sono oramai ridotte al lumicino», dice Angelo Inglese, amministratore delegato di Consea, consorzio pugliese cui aderiscono 31 coop di cui due sociali che impiegano circa 2mila lavoratori in 180 scuole di Puglia, Campania e Calabria. «Senza ammortizzatori sociali, non c?è futuro per questi lavoratori. Si sta sottovalutando il problema: la tensione sociali andrà alle stelle».
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