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Ex-jugoslavi, frontiere chiuse. Per l’Italia non sono più sfollati

Legislazione. Pugno duro del governo nei confronti dei profughi di Serbia e Bosnia. Stop ai permessi di carattere straordinario. Resta solo chi è in regola

di Redazione

I cittadini della ex Jugoslavia non sono più considerati sfollati e non possono quindi essere ammessi in Italia per motivi di carattere straordinario. Lo ha stabilito una direttiva del presidente del Consiglio, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 18 agosto, serie generale n. 191, che detta nuove disposizioni per l?applicazione della legge n. 390 del ?92 (?Interventi straordinari di carattere umanitario a favore degli sfollati della Repubblica della Jugoslavia?). Con una direttiva pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 18 agosto scorso, il Governo ha stabilito che i cittadini della ex Jugoslavia non possono più essere considerati sfollati (come invece prevedeva la legge n. 390 del ?92), non sono quindi ammessi nel nostro Paese per motivi di carattere straordinario e non possono ottenere un permesso di soggiorno a questo titolo. I cittadini della ex Jugoslavia che dimostreranno di trovarsi in condizione di persecuzione personale saranno comunque ammessi alla procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato. Chi invece è in possesso di un nulla osta rilasciato ai sensi della legge 390, potrà rinnovarlo per un altro anno indipendentemente dal possesso del passaporto, dalle condizioni economiche e di dimora. Convertito in legge (n. 257) il 31 luglio scorso il provvedimento d?iniziativa del ministro degli Affari Esteri (n. 3815) sulla concessione di un contributo volontario a favore di organismi delle Nazioni Unite e di altri enti italiani o stranieri che operano nel settore del disarmo e di un finanziamento al Fondo dell?Onu per le vittime della tortura. Gli organismi delle Nazioni Unite e gli enti italiani e stranieri che operano nel settore del disarmo potranno usufruire di un contributo volontario da parte dello Stato di cinquanta milioni l?anno, per il quinquennio 1994-1998. Sempre per lo stesso periodo, è autorizzato il finanziamento di 160 milioni a favore del Fondo delle Nazioni Unite per le vittime della tortura. Lo stabilisce il provvedimento d?iniziativa del ministro degli Esteri, Lamberto Dini, convertito in legge il 31 luglio scorso e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 6 agosto. Ma ai clandestini cure garantite Prorogata per la terza volta l?ordinanza del ministero della Sanità sul diritto dei cittadini extracomunitari, temporaneamente presenti in Italia, ad alcune prestazioni sanitarie essenziali e alla tutela sociale della maternità e della gravidanza. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 22 agosto, serie generale n. 195, era stato emanato per la prima volta il 15 novembre ?96 (vedi G. U. n. 269, serie generale, del 16/11/1997). I cittadini extracomunitari temporaneamente presenti in Italia si vedranno riconosciuto il diritto ad alcune prestazioni sanitarie essenziali e alla tutela sociale della maternità e della gravidanza fino all?entrata in vigore della nuova disciplina sul trattamento degli stranieri (ddl n. 3240, all?esame della Camera), e comunque non oltre il 31 dicembre di quest?anno. Il ministero della Sanità ha infatti deciso di prorogare per la terza volta il provvedimento sull’assistenza sanitaria degli extracomunitari, emanato per la prima volta il 15 novembre dello scorso anno, in considerazione soprattutto del fatto che la mancata prestazione di cure adeguate, specie nei confronti di soggetti non in regola con le norme relative all?ingresso e al soggiorno, determina spesso l?esigenza di un futuro ricovero ospedaliero e non garantisce un efficace tutela per la salute collettiva. Sanità Gratis il farmaco antischizofrenia Interrogazione n. 3-01213 presentata al ministro della Sanità il 29 luglio scorso dai senatori Valentino Martelli e Gian Vittorio Campus di Alleanza nazionale. Si chiama olanzapina ed è il ritrovato più innovativo per curare la schizofrenia. Il trattamento clinico con questo preparato ha dato risultati paragonabili a quelli di altri farmaci (clozapina) con il vantaggio però di essere privo di effetti collaterali. L?efficacia dell?olanzapina è stata riconosciuta ufficialmente nel settembre del 1996 e il farmaco è già commercializzato e venduto gratuitamente in tutta Europa, non in Italia. Con un?interrogazione al ministro della Sanità, due senatori di Alleanza nazionale hanno chiesto che la Commissione unica del farmaco introduca l?olanzapina nella fascia ?A?, tra i farmaci indispensabili, mettendo a disposizione di clinici e pazienti un presidio terapeutico indispensabile per la cura di una patologia così invalidante. Lavoro Direttive europee sulla tutela delle mamme-lavoratrici. Con una circolare n. 66/97, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 12 agosto 1997, serie generale n. 187, il ministero del Lavoro spiega il decreto legislativo 25 novembre 1996 n. 645, in materia di sicurezza sul lavoro per le donne in gravidanza. E?indirizzata alle direzioni provinciali e regionali dei servizi d?ispezione del lavoro la circolare del ministero del Lavoro sul decreto legislativo che recepisce la direttiva 92/85/Cee sulle condizioni minime di protezione della salute per le lavoratrici in gravidanza nelle fasi pre e post natale. Oltre al divieto di esposizione a numerose sostanze chimiche e biologiche, il decreto legislativo cui fa riferimento la circolare (vedi Gazzetta ufficiale del 21 dicembre 1996, serie generale n. 299) integra la normativa italiana, introducendo l?obbligo per il datore di lavoro di informare le gestanti sui possibili rischi per la gravidanza derivanti dalle condizioni di lavoro. Il datore di lavoro dovrà poi adottare tutte le misure di protezione necessarie. Spetterà agli ispettori del lavoro il compito di controllare direttamente le condizioni di organizzazione aziendale per stabilire quali aspetti possono essere migliorati o se la lavoratrice debba essere trasferita ad altre mansioni. L?aspetto più innovativo del decreto riguarda gli esami prenatali (art. 7): la norma dà alle lavoratrici il diritto di usufruire di permessi per effettuare i necessari esami e controlli medici, assentandosi dal lavoro senza perdita della retribuzione. Aids Roma capitale contro il virus Roma capitale della lotta all?Aids. Via libera del Cipe ai finanziamenti per i progetti presentati dall?Università La Sapienza di Roma e dalle regioni Calabria e Veneto. Delibere n. 107/97, 108/97 e 109/97 pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell?8 agosto 1997, serie generale 184. Più di 25 miliardi per realizzare il reparto di malattie infettive e il laboratorio di virologia del Policlinico Umberto I di Roma. Questo il progetto più rilevante tra quelli ammessi dal Comitato interministeriale per la programmazione economica ai finanziamenti (complessivamente 2100 miliardi) stanziati per il piano di intervento e lotta all?Aids (legge 5 giugno 1990). La realizzazione del nuovo reparto del Policlinico nella capitale, presentato dall?Università ?La Sapienza?, costituirà il polo principale in Italia di studio e di ricerca sul virus dell? Hiv. Oltre 100 miliardi andranno alle maggiori città di Calabria e Veneto, le altre due regioni ammesse ai finanziamenti per la costruzione di centri di prevenzione e di accoglienza per i malati di Aids. Handicap Lavoro, polemica sui permessi Più chiarezza sui permessi concessi dalla legge ai lavoratori handicappati. Interrogazione n. 4-07252 presentata il 29 luglio scorso dal senatore dell?Ulivo Giorgio Mele e rivolta alla ministra per la Solidarietà sociale e al titolare dei Beni culturali. L?articolo 33 della legge quadro sui diritti delle persone handicappate prevede che il lavoratore maggiorenne portatore di handicap, in situazione di particolare gravità, può usufruire di due ore di permesso giornaliero retribuito e di tre giorni di licenza ogni mese. Due circolari emanate rispettivamente dai ministeri per i Beni culturali il 4 aprile ?95, e del Lavoro il 30 aprile ?96, hanno invece disposto che le agevolazioni possono essere concesse alternativamente: o due ore giornaliere o tre giorni mensili. Questo nonostante il Consiglio di Stato abbia espresso l?avviso che il lavoratore handicappato possa usufruire contemporaneamente delle due forme di permesso. Con un?interrogazione ai ministri per la Solidarietà sociale e per i Beni culturali, il senatore Giorgio Mele dell?Ulivo ha chiesto di annullare le circolari, sottolineando che le ?note? ministeriali non possono sostituire le leggi né estinguere i diritti soggettivi.


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