Volontariato

Ex-deportati a Ciampi: Savoia ci indennizzino

L'associazione nazionale ex-internati e Acli del Trentino sollecitano un intervento del Capo dello Stato: «Nessuno ci ha mai risarcito»

di Giampaolo Cerri

L’ intervento del presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi a favore degli ex internati militari italiani nei lager nazisti, che di recente sono stati esclusi dall’ indennizzo che i governi austriaco e tedesco hanno deciso di riconoscere ai cosiddetti lavoratori coatti del Terzo Reich, è stato sollecitato con una lettera da Anei (Associazione nazionale ex internati) e Acli del Trentino. Nella lettera si chiede di vincolare il rientro dei Savoia in Italia al pagamento di un equo indennizzo alle vittime delle leggi razziali del 1938 ed agli ex internati. L’ iniziativa è stata presentata oggi a Trento alla delegazione parlamentare trentina e al presidente del Consiglio provinciale Mario Cristofolini. Scopo dell’ incontro – promosso dall’ associazione provinciale dell’ Anei e dalle Acli trentine che attraverso i propri patronati hanno già patrocinato centinaia di domande – e’ di ottenere il risarcimento per il lavoro forzato svolto dagli ex prigionieri di guerra nei lager tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale. I deportati italiani durante il regime nazista sono stati circa 650 mila di cui 20mila trentini (molti dei quali ormai deceduti) e sottoposti a lavoro coatto al servizio delle industrie tedesche. Lo scorso anno il governo tedesco, unitamente a molte di quelle industrie, ha istituito la fondazione ”Memoria -responsabilità e futuro” per risarcire gli ex internati nei campi e lager tedeschi. Pare però’ che la fondazione intenda escludere, da tale risarcimento, quasi tutti i deportati militari italiani. Di qui la lettera di aiuto scritta al presidente Ciampi. «Noi che siamo stati abbandonati al nostro destino, senza ordini, e con il capo dello Stato e il capo del governo in complice fuga verso il Sud liberato dalle forze alleate, forse meritiamo, ora, dall’ Italia democratica, che abbiamo contribuito a costruire, un riconoscimento, anche simbolico», afferma Tullio Calliari, presidente Anei, «di questi tempi, in cui si fa un gran parlare di ritorno in Italia degli eredi dell’ innominabile fuggitivo brindisino, Le chiedo, Signor Presidente, di adoperarsi perché l’eventuale modifica alla norma costituzionale che attualmente ne impedisce il rientro sia subordinata al pagamento di un equo indennizzo alle vittime delle leggi razziali del 1938 ed agli ex internati».


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