Cronache russe
Evgenia e Svetlana condannate per uno spettacolo teatrale. È la Russia
Ieri il tribunale di Mosca ha condannato la regista Evgenia Berkovich e la drammaturga Svetlana Petriychuk a 6 anni di carcere. Lo Stato russo orami condanna non gli assassini o rapinatori, ma le autrici di un’opera teatrale. Per uno spettacolo andato in scena per diversi anni in vari teatri di Mosca. Scriviamo ai detenuti
Ieri sera il tribunale di Mosca ha condannato la regista Evgenia Berkovich e la drammaturga Svetlana Petriychuk a 6 anni di carcere ciascuna. Non ci sono assolutamente parole per descrivere la nostra impotenza davanti allo Stato russo che condanna per un periodo così lungo non gli assassini e non i rapinatori, ma le autrici di un’opera teatrale. Le condanna per nulla. Per uno spettacolo andato in scena per diversi anni in vari teatri di Mosca. Che ha ricevuto un premio statale! E con quale accusa sono state condannate? Per “propaganda del terrorismo”. Assurdo. Questa sentenza palesemente ingiusta è stata letta tra i singhiozzi dei presenti in sala. Il premio Nobel per la pace, ex redattore capo della Novaya Gazeta Dmitry Muratov, è venuto alla lettura della sentenza per sostenere le ragazze con la sua presenza (nella foto qui sotto con l’avvocato Ksenia Karpinskaya).
All’uscita dal tribunale, l’avvocato Ksenia Karpinskaya si è rivolta ai presenti con queste parole (citazione da Mediazone): “Anche il tribunale deve ispirarsi a determinati principi. Quindi voglio dire: “Ognuno sceglie per sé: una donna, una religione, una strada. Per servire il diavolo o un profeta” [è un verso da una poesia di Yuri Levitansky, poeta e traduttore russo, un veterano della Seconda Guerra Mondiale che parlò pubblicamente a sostegno dei dissidenti perseguitati e protestò aspramente contro la guerra in Cecenia negli anni ’90. NdR]. Oggi in tribunale si è svolta un’udienza assolutamente illegale e ingiusta, e penso che il destino di Erostrato toccherà a molti. Sì può essere conosciuti per la propria rettitudine, oppure guadagnarsi la notorietà distruggendo. Ovviamente faremo ricorso contro questa sentenza, anche se non ci sono molte speranze. Ma voglio che tu sappiate che queste ragazze sono completamente innocenti. Assolutamente innocenti. E oggi, nel giorno dell’amore e della fedeltà [l’8 luglio in Russia è la festa della famiglia, dell’amore e della fedeltà, in onore dei santi Pietro e Fevronia, rimasti fedeli l’uno all’altra fino alla morte, NdR], il pubblico ministero, una signora, ha ricevuto un mazzo di fiori. E hanno mandato serenamente queste ragazze in prigione. E nessuno ha pensato alla pietà, alla giustizia o ad altro. Credo che le persone coinvolte in questa decisione vivranno con essa e forse un giorno la giustizia prevarrà. Sapete che per sette anni cercarono di far confessare Giordano Bruno e solo dopo sette anni egli fu mandato al rogo. Così oggi all’udienza in tribunale Svetlana ha detto che anche lei non rinuncerà alla sua fede e non ammetterà in alcun modo qualcosa che non ha fatto. Evgenia ha detto la stessa cosa. Ha detto che non rivedrò più sua nonna, che ha 90 anni e non vivrò altri sei anni. Potrebbe non vedere più i suoi figli adottivi. Non sappiamo che ne sarà di loro. E, probabilmente, non potrà più avere figli, data la sua età. Sia il giudice che il pubblico ministero sapevano tutto questo. Che dire? Questi sono i tempi in cui viviamo”.
Il noto regista teatrale russo Kirill Serebrennikov ha commentato la decisione del tribunale sul proprio canale Telegram: “Evgenia Berkovich e Svetlana Petriychuk sono state condannate a 6 anni di prigione. Sei anni di detenzione. Senza nessuna ragione! Senza colpe! In questo stesso giorno, i missili russi hanno distrutto senza pietà anche un ospedale pediatrico a Kiev. La gente mi chiede dei commenti. Non ho niente di nuovo da dire, tranne una cosa: lo Stato russo è un cannibale, il governo russo è un governo criminale e coloro che li servono sono loro stessi criminali e cannibali. Quando questo male criminale e cannibale finirà, è importante che tutti loro – criminali e cannibali – siano chiamati per nome e puniti. Sono sicuro che Svetlana e Evgenia non sconteranno l’intera pena. Saranno rilasciate prima dei sei anni. E al loro posto in galera andranno i furfanti che sotto i nostri occhi torturano e uccidono. Sia in guerra che in questo “tribunale” russo. La punizione li raggiungerà, tutti. Tutti! Nel frattempo posso dire solo una cosa su questi cannibali: CHE SIANO MALEDETTI! La forza di una maledizione resta tale.”
All’uscita dal tribunale, i giornalisti e i presenti al processo si sono rivolti alla madre di Evgenia Berkovich, Elena Efros, chiedendole: “Come possiamo aiutare?” “Scrivete lettere ai prigionieri politici”, ha risposto Elena.
È possibile scrivere ai prigionieri politici anche dall’Italia. La comunità dei russi liberi chiede di sostenere questa iniziativa di OVD-info, il portale in difesa dei diritti umani, che sta attualmente promuovendo l’invio di lettere ai giovani prigionieri politici (sotto i 20 anni). Parliamo di oltre 50 ragazzi e ragazze dietro le sbarre in attesa di sentenza o già in carcere. Si possono anche scrivere lettere alle detenute di cui si parla in questo articolo, a Evghenia Berkovich e Svetlana Petriychuk. Esiste un modulo speciale Letters across borders: si può scrivere in qualsiasi lingua, la lettera verrà tradotta in russo e inviata gratuitamente al destinatario.
La corrispondenza con i prigionieri politici oggi è uno dei modi legali e sicuri più importanti per sostenere coloro che hanno sacrificato la propria libertà per cercare di combattere il regime in Russia. Il progetto Letters across borders contribuisce a rendere più semplice la comunicazione con loro.
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