Formazione
EVENTI. Numeri record per il Festival Biblico
Il bilancio della quinta edizione a Vicenza: manifestazioni anche in carcere e in ospedale
di Redazione
Si è chiuso il sipario sulla quinta edizione del Festival Biblico, tutta dedicata ai volti racchiusi nelle Scritture, e già si cominciano a snocciolare i primi numeri, a testimonianza del grande favore incontrato quest’anno dalla manifestazione vicentina.
45 mila i partecipanti, secondo le primissime stime, che hanno affollato gli oltre 120 appuntamenti del Festival e visitato le mostre allestite per l’occasione a Vicenza e nelle sedi decentrate di Bassano del Grappa, Lonigo, Montecchio, Noventa, Thiene, Schio, Valdagno e San Bonifacio dal 29 maggio al 2 giugno. Un grande successo di pubblico, quindi, favorito da una cinque giorni di tempo mite e soleggiato, che ha affollato di vitalità e movimento il territorio.
Le cifre registrate dagli eventi di punta di ogni giornata festivaliera danno un’idea delle sue dimensioni complessive: 2500 persone hanno salutato l’apertura del Festival, venerdì 29 maggio, assistendo al dialogo tra Bibbia e musica di Enzo Bianchi e Mario Brunello nella Cattedrale di Vicenza; oltre 1000 bambini con le loro famiglie hanno dipinto di colori e fantasia la lunga bobina di carta stesa in campo Marzio sabato 30 maggio; più di 8000 tra ragazzi e adulti hanno preso parte agli eventi della Notte Biblica, sempre sabato 30 maggio in concomitanza con la conclusione dell’Agorà dei Giovani, cominciata nel pomeriggio con vari assaggi di melodia, incontri e animazioni di strada e culminata poi con lo spettacolo di musica e danza Your Face in the Book in piazza dei Signori; 1000 spettatori hanno cantato assieme al Piccolo Coro “Mariele Ventre” la mattina di domenica 31 maggio, sempre in piazza; più di 300 fini intenditori hanno affollato la chiesa dei Santi Felice e Fortunato la sera di lunedì 1 giugno per assistere all’opera poetico musicale “Destinazione del sangue”, dedicata a San Paolo nel bimillenario della nascita; mentre, contemporaneamente, circa 500 giovani si lasciavano trasportare dal beat elettronico della performance di musica, video e street art organizzata a piazza San Lorenzo; ed infine, l’inedito concerto conclusivo della PFM in omaggio a Fabrizio De Andrè, che ha richiamato nel salotto cittadino circa 10 mila appassionati a cantare le poesie in note del cantautore genovese scomparso 10 anni fa.
Ma per un Festival che parla di Bibbia e cultura non ci sono solo i numeri a dare la misura e la portata dell’evento ma anche la qualità della proposta. Attraverso il fitto calendario di Lectio Magistralis e conferenze dove sono intervenuti testimoni di primo piano ed esperti qualificati nel campo della teologia e della filosofia, il Festival Biblico ha permesso a tanti di entrare in dialogo con il testo Sacro cogliendone molti aspetti dell’inesauribile ricchezza.
Quello del 2009 è un festival che è entrato nelle carceri ed in ospedale, nella ferma convinzione che le Scritture abitano ovunque, specialmente tra i volti di chi soffre; è un festival che ha dato spazio al bisogno di esprimersi di ogni persona, sia essa diversamente abile come nel caso del concerto dell’Orchestra Esagramma al Teatro Comunale – seguito ed apprezzato da quasi 500 spettatori – o appartenente a culture e religioni diverse dalla nostra, come nel caso dei concerti, delle testimonianze e delle esposizioni dedicate al tema della multiculturalità; è un festival che si è fatto portavoce dei linguaggi più attuali e talvolta spiazzanti attraverso il raduno internazionale di street art “i volti della rabbia”, che ha portato a Vicenza oltre 50 writers italiani ed europei a ridipingere i muri della città; è un festival che ha favorito la discussione e il confronto del pubblico sui molti volumi presentati allo Spazio Incontri di piazza Biade, centro nevralgico della manifestazione, sempre affollato; è un festival che, attraverso il fitto calendario di incontri, ha esplorato i volti della società attraverso le chiavi di lettura custodite nella Bibbia, affrontando problematiche attuali come il lavoro in un periodo di crisi, la fede dello sport, il mondo dell’informazione, la condizione femminile, i sogni dei giovani.
Curiosamente, il Festival Biblico 2009 è anche un festival che grazie al suo pubblico ha scoperto un bisogno insopprimibile al giorno d’oggi: quello di fermarsi in raccoglimento a riflettere, ma non da soli, bensì riscoprendo la profonda relazione con l’altro. Quest’anno sono infatti in molti coloro che hanno partecipato alle proposte di taglio spirituale, come le meditazioni, le letture bibliche le conferenze di approfondimento teologico. Allestite in luoghi troppo piccoli per accogliere tutte le persone che sono accorse, a volte rimaste in piedi fuori dalle chiese o dai saloni dei palazzi. Testimoniando la necessità di riscoprire la dimensione spirituale in grado di dare senso alla realtà dell’oggi di cui la Bibbia è primaria portatrice.
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