Non profit

Eva Joly e Cécile Duflot pronte a giocarsi la partita per l’Eliseo

In Francia

di Redazione

«Da oggi non ci sono più Verdi e non Verdi. Tutte e tutti siamo oramai militanti di un nuovo movimento». Il 13 novembre scorso, la soddisfazione era tangibile sul volto di Cécile Duflot. 35 anni, tre figli, dal 2006 segretaria nazionale dei Verdi francesi, era toccato a lei dare l’annuncio, a suo modo storico, della nascita di nuovo movimento unitario di “ecologia politica”, sorto dall’unione degli stessi Verdi e di Europe Ecologie di Daniel Cohn-Bendit. Un movimento del quale è diventata la prima segretaria.
Dopo anni di scissioni, incomprensioni, guerre intestine, per gli ecologisti francesi sembra davvero scoccata una nuova era. La Duflot, ora, avanza un’ipotesi che solo poco mesi fa poteva sembrare azzardata: la candidatura, alle prossime elezioni presidenziali del 2012, di Eva Joly, frutto di un meditato e coerente progetto politico.
Nata nei pressi di Oslo il 5 dicembre del 1943, Eva Joly è un magistrato molto noto, rispettato dall’opinione pubblica, ma temuto negli ambienti politici per la sua attività anticorruzione. Nel 2006 il regista Claude Chabrol si ispirò proprio a lei per il film, interpretato da Isabelle Huppert, La commedia del potere. Popolare e amata, la Joly – che attualmente siede al Parlamento Europeo tra le file di Europe Ecologie, si è però sempre tenuta lontana dai riflettori e dai salotti della mondanità parigina.
La strategia disegnata da Cécile Duflot e Daniel Cohn-Bendit, vero ispiratore del progetto, appare dunque chiara: contrapporre all’immagine ipermediatizzata di Ségolène Royal, quella di una donna del fare, discreta e autonoma, che ha sempre mostrato di sapersi muovere – come affermato da Cohn-Bendit – «al di là della destra e della sinistra tradizionali», stabilendo quelle nuove alleanze che affermano la necessità di un nuovo paradigma verde, per la Francia e l’Europa.
Al contempo la Joly potrebbe strappare argomenti al suo più naturale avversario, Nicolas Sarkozy, che sulla retorica del pragmatismo ha vinto le presidenziali del maggio 2007. I Verdi francesi, insomma, si muovono. E si muovono davvero, uniti, con una abilità politica e una capacità di comunicare che ha pochi eguali in Europa.

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