Politica

Eva Joly dichiara guerra alle compagnie petrolifere

L'eurodeputata e candidata alle presidenziali francesi difende i popoli del Delta del Niger

di Joshua Massarenti

Mentre la Nigeria è in preda a scontri armati nel nord del paese, oggi l’eurodeputata del Gruppo dei Verdi, Eva Joly ha richiamato l’attenzione sulla “crisi sociale e ambientale che da cinquant’anni sta devastando le popolazioni del Delta del Niger”, nel sud della Nigeria. La candidata alle presidenziali francesi del 2012 ha lanciato dure accuse contro “il regime nigeriano per la sua incapacità a contrastare la corruzione e le multinazionali europee che continuano a gestire in maniera opaca le loro attività nel Delta del Niger”.

Assieme ad alcuni colleghi del Parlamento europeo, tra cui il socialista olandese Cornelis De Jong, Eva Joly ha chiesto “alla Commissione europea e al Consiglio di raddoppiare gli sforzi per monitorare l’applicazione da parte degli Stati membri degli strumenti internazionali disponibili per lottare contro la corruzione”. L’eurodeputata francese ha fatto riferimento alla Convenzione sulla lotta contro la corruzione adottata dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) nel 1998 e dall’Onu nel 2000.

“Da quando questi strumenti sono stati adottati, i governi europei non hanno mai lanciato inchieste o controlli seri sulle multinazionali petrolifere presenti nel Delta del Niger. Paesi come la Francia con Total, l’Italia con l’Eni, l’Olanda con Shell e la Gran Bretagna con British Petroleum sono rimasti totalmente passivi nei confronti dei colossi petroliferi. E’ ora di cambiare marcia e adottare misure più severe. Se si continua così, non vedo altre soluzioni sono quella di portare questi casi presso istanze giuridiche internazionali”.

“Oggi la situazione nel Delta del Niger è drammatica” ha aggiunto Eva Joly. Su una produzione giornaliera pari a 2,3 milioni di barili, circa il 15% sparisce nel nulla. I soldi ricavati dai traffici illegali di petrolio vengono riciclati all’estero, tra cui l’Europa. Intanto le popolazioni continuano a soffrire”.

Dal canto suo, De Jong ha annunciato che nelle prossime settimane si incontrerà “con la Commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom per discutere sulla necessità di costringere le multinazionali e i governi europei di impegnarsi di più contro la corruzione. Se la Commissione continua a ignorare il problema, il Parlamento dovrà prendere un’iniziativa”.

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