Politica

Euroscettici al timone

Scatta la presidenza di turno dell'Unione affidata alla Repubblica Ceca. Dopo il semestre di Sarkozy, tocca a una leadership per nulla affezionata al processo di integrazione. Ma da Praga arrivano segnali tranquillizzanti.

di Joshua Massarenti

Il 1° gennaio il timone dell’Europa passa nelle mani di un “nemico”. Vaclav Klaus (nella foto) presidente della Repubblica Ceca, paese cui tocca la presidenza di turno per il primo semestre, è decisamente un euroscettico: si è segnalato per durissime dichiarazioni anti-Ue, da lui paragonata all’Unione Sovietica, mentre gli euroscettici sarebbero, secondo lui, al pari dei dissidenti dell’era del socialismo reale.

Inoltre la Repubblica Ceca resta l’unico paese, se non si conta l’Irlanda, a non aver ratificato il Trattato. Nicolas Sarkozy, che a metà dicembre all’Assemblea plenaria del Parlamento europeo, a Strasburgo, ha presentato i risultati della sua presidenza Ue e dell’ultimo summit, ha criticato duramente  la scelta di Klaus di non fare issare bandiere dell’Unione Europea sugli edifici pubblici della Repubblica Ceca durante il semestre. Klaus ha motivato tale scelta affermando che far sventolare i vessilli Ue gli ricorda l’obbligo di far sventolare quelli sovietici all’epoca della Guerra Fredda. «Non fa onore a nessuno agire così», gli ha replicato infuriato Sarkozy.

In realtà la presidenza dell’Unione Europea sarà nella mani non di Klaus ma del pirmo ministro Mirek Topolanek, che viene dipinto come meno intransigente. «Ci stiamo preparando da almeno tre anni, e prevediamo una presidenza senza intoppi», ha assicurato nei giorni scorsi il vicepremier con delega all’Ue, Alexander Vondra. Ma anche Ferdinando Riccardi, decano dei giornalisti a Bruxelles, racconta a Vita le sue preoccupazione per la prossima presidenza ceca: «Non è un caso che il primo punto fondamentale del futuro Trattato di Lisbona sia la presidenza del Consiglio europeo, ovvero l’organo in cui si riuniscono i capi di Stato e di governo. Fino ad oggi, questa presidenza è di turno, il che significa che ogni sei mesi tocca al presidente di uno dei 27 Stati membri assumerne la guida. Con Sarkozy ci è andata bene, ma il prossimo semestre toccherà alla Repubblica Ceca. Essendo il presidente ceco un noto euroscettico, saranno guai. Con il nuovo Trattato, la presidenza del Consiglio europeo durerà due anni e mezzo rinnovabili. Certo, nel prossimo semestre la Repubblica Ceca non potrà fare quello che vuole, Praga e Parigi si sono già messe d’accordo per dare una continuità tra una presidenza e l’altra sui fronti più caldi». 

Comunque la diplomazia Ceca è allopera per tranquillizzare i partner. Economia, energia, Europa e mondo, queste in sintesi sono le linee guida che seguirà Praga. Che per convincere anche i più euroscettici fra i cechi ha lanciato questo spot. Giocando sul fatto che i cubetti di zucchero furono inventati da un ceco, il governo manda questo messaggio: renderà l’Europa più dolce.

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