Cultura

Europei 2012: inno alla birra

Uno dei massimi produttori è fra gli sponsor del torneo. La protesta di Eurocare

di Redazione

Sono milioni le persone che stanno seguendo gli Europei di calcio. Una buona opportunità per promuovere lo sport, l’attività fisica e uno stile di vita sano. Tuttavia, guardando gli sponsor di Euro 2012, lo stile di vita sano non sembra essere il messaggio veicolato. Il pubblico è “martellato”  da messaggi “alcolici” fra cui uno dei produttori di birra più importanti del mondo, sponsor ufficiale di EURO 2012 (la Carlsberg).

«E’ estremamente deludente che una piattaforma come UEFA, abbia scelto – con la benedizione silenziosa dei leader politici – di promuovere l’alcol anziché la salute. Associare il calcio all’alcol è più che problematico. E’ semplicemente una mancanza di qualsiasi considerazione a lungo termine sull’impatto che una cattiva gestione della salute avrà sulla popolazione», dice Mariann Skar, Segretario Generale di Eurocare (European Alcohol Policy Alliance), Alleanza europea contro l’alcol, che promuove la prevenzione e la riduzione dei danni connessi all’alcol mediante campagne di informazione, reti e cooperazione in tutta Europa.

L’alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute, e il consumo di alcol è particolarmente dannoso per i più giovani. Il World Economic Forum ha considerato le malattie non trasmissibili (MNT) come la seconda minaccia più grave per l’economia globale, in termini di probabile e potenziale perdita economica, causando perdite per 25.000 miliardi di euro nella produzione nel periodo 2005-2030.

Inoltre, un allarmante 43% degli studenti europei di 15-16 anni ha dichiarato un pesante ‘binge drinking’ (così dette abbuffate alcoliche: l’assunzione cioè di 5 o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve, con effetti di ubriacatura immediata nonché perdita di controllo). L’alcol, in tutto il mondo, è uno dei maggiori fattori di rischio di morte tra i maschi di età compresa tra i 15 e i 59 anni, e l’Europa è la regione al mondo dove si beve più pesantemente: in alcuni Paesi europei 2,5 volte in più rispetto alla media mondiale. I danni correlati all’alcol sono tra i 4 fattori di rischio per lo sviluppo di malattie non trasmissibili come il cancro (che colpisce 1 europeo su 3) e le malattie cardiovascolari.

Per quesi motivi, diventa chiaro che il calcio e l’alcool non dovrebbero essere associati, e Eurocare chiede una maggiore regolamentazione relativa alla commercializzazione e alla sponsorizzazione di alcolici.


(Fonte news: www.piattaformainfanzia.org)

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