Cultura

Europa vade retro, viva l’Italia delle sagre

La cosa più bella che ho vissuto in certe estati è stata la partecipazione alle sagre di paese...

di Paolo Massobrio

La cosa più bella che ho vissuto in certe estati è stata la partecipazione alle sagre di paese. Ma quelle vere, s?intende, dove dietro ai fornelli ci sono le massaie che ancora conservano nella memoria i saperi. In Basilicata fanno sagre in ogni paese, e molte sono dedicate a una pasta fatta in casa con il ferro per la maglia. Ricordo quella dei frizzulli, da impreziosire con la mollica di pane al posto del formaggio.

A Valpelline, in Valle d?Aosta, da 45 anni celebrano la sagra della Seupa à la Vapelenentse, che è un piatto ormai imperdibile, a base di pane raffermo, fontina, cannella, brodo e verza. Hanno iniziato invitando le massaie a fare una gara sulla piazza. Poi ha preso le redini la Pro Loco e di recente il sindaco, il primo in regione, ha varato la denominazione comunale (la De.Co.). Per questo atto di civiltà mi ha voluto al suo fianco, mentre ricordava la figura di Celina Ansermin, cuoca della locanda Hotel Grand Combin, che faceva una seupa inenarrabile.

Ora, un anno fa, a Novellara, per una inopportuna, ridicola, offensiva circolare ministeriale (ministero per le Politiche agricole) intervennero i carabinieri a bloccare la sagra dell?anguria che voleva fregiarsi della De.Co. Dopo un anno, la risposta è stata clamorosa: il Comune di Scandiano ha intenzione di radunare i Comuni che hanno adottato una De.Co. Chi perseguita i nostri prodotti identitari, chi si nasconde dietro il grigio abito dei burocrati europei, sappia che riceverà risposte come queste. Le De.Co. sono una semplice delibera comunale che identifica un prodotto e lo censisce, perché ha a che fare con l?identità di un popolo. Nessuno può dire che non si può fare, in nome dell?ideologia delle denominazioni europee che poi, sotto sotto, fanno spesso solo comodo all?industria. Il ministro De Castro lo sa (gliel?ho detto personalmente). Guai se qualcuno mette in dubbio la libertà di un sindaco, di un Comune, di dichiarare ciò che gli appartiene.

Comuni in lotta – www.infodeco.it

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