Sostenibilità

Europa attenta alla buccia di banana

Il Consorzio Ctm altromercato giudica l'accordo tra UE e Usa sul contenzioso WTO sulle banane

di Redazione

Ctm altromercato, insieme alle principali organizzazioni internazionali di commercio equo e solidale, è impegnata da alcuni anni nella ricerca di soluzioni allo sfruttamento sociale e ambientale presente nel settore della produzione di banane, specialmente nelle zone dell’America latina e centrale. In particolare, Ctm altromercato ha contribuito alla creazione di un mercato sostenibile per i piccoli produttori dell’Ecuador, Costarica e Ghana, affinchè questi possano riuscire a commercializzare la loro produzione in Europa a prezzi equi, tali da permettere una vita dignitosa ai braccianti, nonchè la realizzazione di investimenti in ambito sociale e ambientale a beneficio delle comunità locali. Inoltre, in quest?ultimo anno Ctm ha lavorato, in collaborazione con altre organizzazioni non governative internazionali, per prevedere l’impatto che un nuovo regime Europeo di importazione avrebbe potuto avere sui produttori, in particolare sulle aree e organizzazioni meno competitive. Rispetto all’accordo raggiunto, mercoledì scorso, tra Commissione Europea e Stati Uniti, Ctm altromercato considera tra gli aspetti positivi, (oltre alla sospensione delle note sanzioni US): * Il mantenimento delle quote-paese che, seppur ri-calibrato a sfavore dei paesi ACP, mantiene per questi ultimi, la possibilità di commercializzare i loro prodotti. Una decisione che permette agli operatori di questi paesi, almeno un periodo congruo di adattamento in vista della completa liberalizzazione a partire dal 2006. Tra gli aspetti negativi, il mantenimento di un regime d?importazione basato su licenze che crea almeno due evidenti distorsioni: * L’assegnazione delle licenze d’importazione basata sulle importazioni storicamente effettuate dagli operatori. Un sistema che potrebbe essere accettabile in una situazione di mercato equilibrata, costituita da una ampia pluralità di operatori, ma che diviene, nel caso delle banane, il rafforzamento di un sistema di privilegio competitivo assegnato ad un ristretto gruppo di operatori transnazionali. * L’incremento degli inevitabili “effetti collaterali” derivanti dall’uso improprio delle licenze. In particolare il rischio di frodi (più volte verificatesi in passato), e il proliferare di nuovi soggetti entrati nel settore per cogliere i possibili vantaggi economici dati dal possesso delle licenze, piuttosto che come operatori stabili di mercato. Auspichiamo quindi che, in fase di definizione del regolamento attuativo, questi possibili effetti negativi vengano tenuti in considerazione.


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