Pesticidi in agricoltura

Europa, altri 10 anni di glifosato (e di paura del cancro)

di Elisa Cozzarini

Nessun accordo dei 27 sul glifosato. Entro metà dicembre sarà la Commissione Ue a decidere l’autorizzazione per altri dieci anni. Agli Stati membri resta la possibilità di vietare il controverso erbicida, che l’Oms ritiene potenzialmente cancerogeno. Ma proprio lo scorso aprile il Lussemburgo, che lo aveva messo fuori legge, ha dovuto fare marcia indietro. Un’occasione persa, per la Coalizione #CambiamoAgricoltura, visto che la riduzione dell’uso dei pesticidi è un punto chiave del Green Deal europeo.

In mancanza di accordo tra gli Stati membri, la Commissione europea ha annunciato ieri che, entro il 15 dicembre, rinnoverà per altri dieci anni l’autorizzazione all’uso del glifosato . Per la seconda volta, dopo il voto dello scorso 13 ottobre (ne avevamo parlato qui sotto),

il Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi dell’Ue, infatti, non ha raggiunto la maggioranza qualificata, necessaria per decidere il destino del controverso erbicida. L’Italia, che a ottobre aveva votato a favore, questa volta, assieme a Francia e Germania, si è astenuta.

La legge europea ora prevede che sia l’esecutivo a dover prendere una decisione. La Commissione darà il via libera al glifosato sulla base del rapporto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare – Efsa, per cui il livello di rischio per l’uomo, gli animali e l’ambiente non è tale da giustificarne la messa al bando. Saranno introdotte alcune limitazioni, tra cui il divieto di utilizzo per il disseccamento pre raccolto, e alcune misure di tutela.

Restano comunque in capo agli Stati membri – ricorda la Commissione – la responsabilità di autorizzare i prodotti che contengono il glifosato e la facoltà di restringerne l’utilizzo a livello nazionale o regionale, se esiste una particolare necessità di protezione della biodiversità. Ma la ricerca scientifica continua e, se emergeranno evidenze sulla pericolosità della sostanza, l’autorizzazione potrà essere rivista o ritirata.

Il glifosato è l’erbicida di maggiore impiego al mondo. Si è diffuso anche grazie alla sua enorme convenienza: nel 1973 l’utilizzo per ettaro aveva un costo di circa 300 euro, oggi è crollato a soli 7 euro, in base a quanto riporta l’Istituto nazionale francese di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente – Inrae. Il dibattito sull’autorizzazione è molto seguito Oltralpe, dove il governo ha già fatto molto per ridurre la dipendenza dal glifosato. Anche Germania e Austria vanno verso il divieto, mentre il primo Paese europeo a metterlo al bando è stato il Lussemburgo, nel 2020. Ma ad aprile di quest’anno, la legge del Granducato è stata dichiarata illegittima, perché giudicata infondata, e lo Stato ha dovuto ristabilite l’autorizzazione al commercio.

La Coalizione #CambiamoAgricoltura, che comprende le maggiori associazioni italiane del mondo ambientalista, consumerista e del biologico, sottolinea che la riduzione dell’uso dei pesticidi è un punto chiave del Green Deal europeo, per l’attuazione delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. Dopo la notizia deludente sul glifosato, #CambiamoAgricoltura ricorda che la prossima settimana sono previsti il voto decisivo in plenaria del Parlamento europeo sul Regolamento Ue per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Sur) e la riunione del Consiglio europeo che dovrà esprimersi sul testo prima dell’apertura del negoziato del Trilogo. Tra le misure più attese, dovrebbe essere confermato il divieto totale dei pesticidi in tutte le aree sensibili, come i Siti Natura 2000, esclusi i prodotti consentiti nell’agricoltura biologica.

Foto di Alex Wigan su Unsplash

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