Politica

Europa, alla Mogherini la supervisione sulle politiche migratorie

L’ex ministro degli Esteri italiano nominato dal neo presidente Juncker vicepresidente agli Esteri e alla Difesa. Coordinerà anche i settori del commercio internazionale e delle politiche migratorie ed avrà il diritto di veto sulle misure legislative dei commissari

di Redazione

«È ultracompetente, non mi hanno sorpreso le sue qualità ma le critiche». Jean Claude Juncker chiude così le polemiche che due mesi fa avevano accompagnato la nomina di Federica Mogherini, che nella nuova Commissione europea sarà designata vicepresidente agli Esteri e alla Difesa.

Una nomina che vedrà anche l'ormai ex ministro degli Esteri italiano (anche se le dimissioni arriveranno solo dopo il voto di fiducia del Parlamento europeo previsto per i 21 o 22 ottobre) come coordinatore dei commissari che hanno portafogli come Immigrazione e Commercio (dunque con un piede sull'Estero e uno sull'Interno) come sottolinea Nicola Danti, parlamentare europeo del PD, che spiega «il ruolo di Mogherini come alto rappresentante dimostra la centralità dell'Italia e del Governo presieduto da Matteo Renzi nel nuovo scenario europeo. Mogherini, infatti, oltre all'incarico di alto rappresentante per la politica estera, coordinerà anche i settori del commercio internazionale e delle politiche migratorie. Il primo fondamentale per sostenere l'export italiano ed europeo, il secondo strategico per costruire una vera e propria politica comune per la gestione delle emergenze migratorie nel Mediterraneo».  

Da sottolineare anche il cambiamento di rotta e visione per quello che riguarda l'approccio al tema dei profughi con i due ruoli chiave in mano a i due Paesi europei più vicini e toccati dal fenomeno. Insieme infatti al ministro italiano ci sarà commissario per l'Immigrazione e gli affari interni, Dimistris Avramopulos, greco.

Non solo. Per la prima volta infatti i vice-presidenti saranno dotati di poteri straordinari. Avranno cioè il diritto di veto su misure legislative lanciate dai commissari. Una scelta di Juncker sorprendente, dato che non era mai successo prima, e che rende il ruolo della Mogherini molto più centrale e decisivo.


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