Economia

Euro: Cittadinanzattiva dà le pagelle

Bocciati i notai, il ministero dei Beni culturali, La Stampa e, naturalmente, Bruno Vespa

di Gabriella Meroni

Un monitoraggio condotto in tutta Italia tra il 26 novembre e il 7 dicembre 2001 sui comportamenti degli operatori economici e amministrativi nel periodo immediatamente precedente all?introduzione della moneta unica. Questo il senso del lavoro presentato oggi da Cittadinanzattiva? realizzato attraverso Pit Servizi (0636718555) ? servizio d?informazione e assistenza ai consumatori promosso dai suoi Procuratori dei cittadini ? e la rete di Informatori Euro formata in due anni di attività.

Questi i principali dati emersi dalla rilevazione.

La raccolta di dati e d?informazioni è stata effettuata sulla base di 2.308 segnalazioni provenienti da diversi comuni e dai rispettivi capoluoghi di provincia.

A rispondere sono stati, per il 45% dei casi, uomini e donne tra i 45 e i 65 anni; per il 22% persone tra i 35 e i 45 anni. A seguire, giovani tra i 25 e i 35 anni (14%), over 65enni (12%) e under 25 (7%). Rappresentate tutte le categorie sociali e professionali, dall?insegnante al chirurgo, dall’operaio al vigile urbano, dal commerciante al mediatore culturale, dal pensionato all’assicuratore, dallo studente al funzionario statale, dall’assistente sociale al barista, dal coltivatore diretto all’odontotecnico, dalla cuoca al disoccupato, dal ragioniere alla casalinga, dall’obbiettore al farmacista, dal musicista al commercialista, dal dipendente comunale allo psicologo, dal consulente all’infermiere, dal giornalista all’impiegato, dal libero professionista al docente, dal religioso all?agente di commercio.

Da settembre a dicembre sono diminuiti i timori di carattere psicologico e, di contro, aumentano coloro che non manifestano alcuna preoccupazione riguardo l’impatto dell’euro. Ma un italiano su 5 nei piccoli centri non riesce ancora a formalizzare le proprie ansie.

Tra le preoccupazioni legate ai risvolti pratici dell?euro, in calo quelle riguardanti il rischio di non essere sufficientemente informati, persistono i timori legati alla gestione dei centesimi nei resti in euro e l?esatto arrotondamento nella conversione dei prezzi.

Diffuso inoltre – il timore di spinte inflazionistiche, ma al riguardo più della metà degli italiani si rivela insensibile all?andamento dei prezzi.

LA II PAGELLA SULL?EURO: ESEMPI DI BUONE PRATICHE E CATTIVI ESEMPI

Riportiamo qui di seguito la ?II Pagella sui buoni e cattivi esempi? nella fase immediatamente precedente all?introduzione della moneta unica.

Cattivi Esempi:

La categoria dei notai, che ha alzato il proprio tariffario: dal 2002 parcelle del notaio più care. Il ventaglio di aumenti, a seconda del tipo di atto e della sede geografica del notaio, varierà tra l?11 e il 19% (cfr. Il Sole 24 del 17.12.2001);

Con rammarico e stupore abbiamo appreso dal sito del Ministero dei Beni Culturali, che dal 1 gennaio 2002 scatteranno aumenti dei prezzi dei principali e piu’ visitati luoghi d’arte d’Italia. I 58 musei per i quali è previsto l’aumento del biglietto sono tra quelli più rappresentativi ed importanti : Terme di Caracolla, Museo di Capodimonte, La Reggia di Caserta, gli Uffizi, il Museo ed i templi di Paestum, Villa Adriana e Villa D’Este di Tivoli, il Cenacolo Vinciano a Milano, il Museo Archeologico di Napoli, il Museo Egizio di Torino, la Galleria Borghese e la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma, le Gallerie dell’Accademia a Venezia. Ancora più grave è l’aumento del costo dei biglietti cumulativi, il cui scopo dovrebbe essere quello di incentivare i visitatori

La Stampa di martedì 19 dicembre 2001, articolo a firma di Massimo Gramellini in cui si legge testualmente ?..non solo la lira sarà prorogata oltre febbraio, ma salterà l?obbligo per i commercianti di pagare fin da subito il resto in euro… Pur riconoscendo l’ironia del Gramellini, ci preme sottolineare il rischio che possa passare un’informazione sbagliata, dato che da marzo 2001 la lira perderà valore legale e i commercianti hanno ricevuto una forte raccomandazione, non un obbligo, nel dare il resto in euro;

Televideo Rai, che alla pagina 289 in data 20 dicembre 2001 presenta una tabella comparativa lire/euro incompleta in quanto non sempre sono riportati i due decimali dopo la virgola nei valori in euro. Così in corrispondenza delle 200 lire si legge 0,1 invece di 0,10 euro; in corrispondenza delle 6000 lire si legge 3,1 piuttosto che 3,10 euro; in corrispondenza delle 85.000 lire si legge 43,9 invece di 43,90 euro; Porta a Porta su Euro che a poco di più di due settimane dalla precedente e disastrosa puntata dedicata all’Euro, nel corso della trasmissione di mercoledì 19 dicembre, in un piccolo spazio per fare “informazione” sulla moneta unica, ha fornito queste informazioni:
– 1 euro equivale a 1937 lire (ma non erano 1936,27?);
– dividere per 2000 risulta il modo migliore per fare i conti con la nuova moneta (per i cittadini vorrebbe dire una perdita netta di valore pari al 3,3%);
– ancora una volta, non si è ribadito che ingresso dell’Euro non corrisponde ad una perdita del potere di acquisto o ad un aumento dei prezzi.

Buoni Esempi:

Bankitalia, che ha attivato un numero verde sull?euro: 800080808, raggiungibile da tutti i cittadini;

Ministero dell’Economia e delle Finanze – Comitato euro, che hanno attivato un proprio numero verde sull?euro 800280202, anche esso raggiungibile da tutti i cittadini;

Poste Italiane Spa e Cncu (Consiglio nazionale dei consumatori) che dal 18 dicembre hanno avviato l?iniziativa eurocorner (sportelli informativi e distribuzione di materiali nei 600 principali uffici postali d?Italia);

Autogrill Spa con la sua promessa che nei suoi 450 mila punti vendita non si registreranno aumenti dovuti al passaggio all?euro, almeno fino ad aprile 2002. Sono stati arrotondati per difetto i prezzi di alcuni dei prodotti più commercializzati. Autogrill si e’ anche impegnata a emettere scontrini in doppia valuta (lire/euro) fino al 30 giugno 2002 (Cfr. Avvenire, 6 dicembre 2001).

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