Eubiosia: dal 1985 oltre 100mila malati assistiti

I numeri di fondazione Ant nel bilancio operativo 2013. Dati in crescita: più 4,2% di assistiti nel 2013 rispetto all'anno precedente. Ogni giorno 4.045 i pazienti seguiti dalle 21 équipe multidisciplinari

di Redazione

Sono tanti, tantissimi i malati di tumore assistiti gratuitamente a domicilio da Fondazione Ant Italia onlus. A inizio 2014 sono stati superati i 100mila malati. In base ai dati del bilancio operativo 2013, dal 1985 al 31 dicembre 2013 Ant ha seguito 99.512 malati oncologici in nove regioni d’Italia.
Rispetto al 2012 l’assistenza medica specialistica fornita lo scorso anno ha avuto un incremento del 4,2% con 9.962 assistiti nel corso del 2013. Ogni giorno sono 4.045 i pazienti assistiti dalle 21 équipe socio-sanitarie multidisciplinari che lavorano per la Fondazione, i cosiddetti Ospedali Domiciliari Oncologici Ant.
Dal Centro Raccolta Dati della Fondazione, che dedica l'approfondimento del mese di marzo al bilancio operativo 2013, emerge che anche quest'anno i numeri di Ant sono tutti in crescita.

«Nello scenario poco confortante in cui viviamo lo Stato deve ripensare a un modello di welfare basato su forme innovative di sussidiarietà che prevedano una sostenibilità del welfare stesso nel medio e nel lungo termine. In questo senso è indispensabile una collaborazione ancora più stretta con i soggetti del non profit»,  ha dichiarato Raffaella Pannuti, presidente Ant. La Fondazione si conferma, grazie ai numeri, l'unica realtà non profit per l'assistenza domiciliare oncologica gratuita di respiro nazionale, nonché un modello virtuoso di sanità sostenibile, laddove integrato con il Servizio Sanitario Nazionale.
 
«Ant- che da 36 anni ha perfezionato un modello di assistenza domiciliare che permette di tenere a casa, tra i propri affetti, i sofferenti di tumore fino all'ultimo giorno di vita, evitando inoltre ricoveri impropri – funziona da ammortizzatore sociale e sanitario» continua Pannuti. «Tuttavia le istituzioni non sono ancora capaci di cogliere questo aiuto, soprattutto a livello locale, dove in alcune regioni sopravvivano nelle Asl dirigenti che interpretano la collaborazione con il non profit come il fallimento del sistema pubblico, piuttosto che come innovazione e opportunità di dare risposte alle esigenze del cittadino»

Negli ultimi dieci anni il numero degli assistiti curati ogni anno da Ant è cresciuto del 36,2%, passando dalle 7.313 persone del 2004 alle 9.962 del 2013. L'aumento costante della presa in carico di sofferenti si deve ad una sempre più capillare diffusione della Fondazione, presente in Lombardia – dopo Brescia, è stata di recente attivata l'assistenza anche nella provincia di Milano – Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Basilicata.

La Puglia si conferma nuovamente la regione con il più alto numero di assistiti: al 31 dicembre 2013 sono 4.014 i pazienti in cura dalle 6 équipe di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Molfetta/Trani e Taranto (erano 3.778 nel 2012). Segue l'Emilia-Romagna con 3.150 sofferenti nel 2013 (erano 3.263 del 2012).

Sono 250 gli operatori (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, assistenti sociali, farmacisti e fisioterapisti) che collaborano con Ant a titolo oneroso. Al loro fianco dipendenti e collaboratori, per un totale di 401 persone che lavorano per la Fondazione nelle diverse zone d'Italia. Il personale sanitario Ant ha erogato sino ad oggi oltre 17 milioni di giornate di presa in carico – 24 ore su 24 – tutti i giorni dell'anno.
Ai professionisti si affiancano oltre 1.600 volontari, principalmente impegnati in attività di logistica e raccolta fondi, nonché fondamentali portatori del principio dell'Eubiosia (dal greco antico, eu/bene-bios/vita) ovvero "la vita in dignità sino all'ultimo respiro", che da sempre costituisce la pietra angolare su cui si basa l'attività della Fondazione.

Sul versante della prevenzione oncologica, sono 85.670 le visite effettuate dalla Fondazione Ant sul territorio nazionale – dall'attivazione dei vari progetti sino al 31 dicembre 2013 – senza alcun tipo di costo per coloro che ne hanno usufruito. Nell'ambito del solo Progetto Melanoma – considerando il periodo 2004/2013 – sono state realizzate 75.172 visite dermatologiche gratuite (erano 60.670 sino all'anno precedente) in 68 diverse province (rispetto alle 60 coinvolte fino al 2012). Si affiancano poi progetti più recenti dedicati ai tumori ginecologici, mammari e alle patologie tiroidee.

Per quanto riguarda l'innovativo Progetto Picc (Peripherally Inserted Central Catheter), servizio completamente gratuito per gli assistiti, avviato a maggio 2012 e attivo nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Pesaro, Brescia e Firenze – fino al 31 dicembre scorso sono stati effettuati 290 inserimenti chirurgici di cateteri venosi centrali ad inserzione periferica.

«Tra pochi giorni ci saranno gli Stati Generali della Salute promossi dal ministero della Salute. Ciò che deve emergere è una progettualità concreta e nuova che colga i cambiamenti della società e chieda al non profit efficienza ed efficacia per lavorare proficuamente nel sistema pubblico. Come Ant, tante organizzazioni non profit riempiono con i loro servizi le falle del welfare statale, ma non riescono a trovare interlocutori pubblici che vogliano valorizzare il loro sforzo» conclude la presidente Pannuti augurandosi che «non siano più ignorate le difficoltà che stiamo attraversando, la complessità del nostro mondo, le grandi opportunità di innovazione sociale di cui siamo portatori. Il non profit deve essere considerato un partner strategico per traghettare l'Italia fuori da questa crisi».
 

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