Mondo

Etnofarmacia: la nuova frontiera dei maestri galenici

A Yaoundè, in Camerun, sorgerà un laboratorio per lo studio della medicina tradizionale dei pigmei Baka

di Carmen Morrone

A Yaoundè, in Camerun, sorgerà un laboratorio per lo studio della medicina tradizionale dei pigmei Baka, pratica che rischia l?estinzione. L?iniziativa è del chimico Gabriele Caccialanza della facoltà di Farmacia dell?università di Pavia, e dell?organizzazione non governativa Coe – Centro orientamento educativo.

L?etnofarmacia è la nuova frontiera della ricerca farmaceutica?, chiediamo al professor Caccialanza. «Lo studio di questo settore ha una doppia valenza», risponde il chimico, «quella di salvare un grande patrimonio di preziose conoscenze e allo stesso tempo di aiutare le popolazioni che usano rimedi naturali a migliorare la qualità degli stessi. È un approccio nuovo della farmacia e molti sono i rapporti di collabrazione fra atenei e organizzazioni non governative che mettono a disposizione la propria esperienza sul territorio.

A Yaoundè dovrebbe quindi sorgere un vero e proprio laboratorio galenico, una ?succursale? del Centro di etnofarmacia che esiste in seno al Dipartimento di farmacia dell?ateneo pavese. «Nell?ultima missione che si è svolta fra febbraio e marzo 2006», spiega Caccialanza, «abbiamo approfondito la ricerca sulla Brindella grandis, una pianta la cui corteccia è usata contro il mal di denti. Abbiamo verificato l?azione sedativa e abbiamo scoperto che è efficace contro i batteri principali responsabili della formazione della carie. Le nostre prossime ricerche andranno a valutare l?efficacia antinfiammatoria e antidolorifica del principio attivo prodotto dell?arbusto».

Info: www.unipv.itwww.coeweb.org


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