Cultura

Etiopia: riapre campo profugo per rifugiati somali

Il campo di Teferi Ber, gestito dall'Acnur, accoglierà circa 20mila profughi somali in fuga dalla guerra

di Redazione

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) inizia oggi le operazioni per il trasferimento di un gruppo di 500 rifugiati fuggiti dalle zone martoriate della Somalia centrale e meridionale nel corso dell’ultimo anno a causa del recente conflitto. Fino ad ora si trovavano nell’area di Kebribeyah, nell’Etiopia orientale, nei pressi del confine con la Somalia. Verranno presto trasferiti nel campo UNHCR di Teferi Ber, che e’ stato riaperto di recente.

Questi 500 rifugiati fanno parte di un gruppo di 4mila rifugiati somali ai quali l’UNHCR e l’Autorita’ nazionale etiope per i Rifugiati e i Rimpatriati (ARRA) hanno da poco riconosciuto la status di rifugiato. I casi di altri 7mila somali che sostengono anch’essi di essere fuggiti a causa dei combattimenti e delle gravi condizioni di sicurezza in Somalia verranno prossimamente esaminati in altri campi dell’Etiopia orientale. La regione somala dell’Etiopia ospita gia’ oltre 16.500 rifugiati. I nuovi arrivi porteranno il numero totale dei rifugiati a 20.300. All’apice della crisi somala nei primi anni ’90 la regione ospitava 628mila rifugiati distribuiti in otto campi. Dopo che la stragrande maggioranza di essi ha fatto ritorno in Somalia fra il 1997 e il 2005, tutti i campi, tranne quello di Kebribeyah, sono stati chiusi.

Teferi Ber, a circa 120 chilometri a nord di Kebribeyah, ha gia’ ospitato un campo dell’UNHCR negli anni ’90, quando vi vivevano circa 49mila rifugiati, principalmente somali fuggiti a causa del conflitto nel loro paese. Il campo fu ufficialmente chiuso nel 2001 dopo che tutti i residenti avevano fatto ritorno nel proprio paese, soprattutto nell’autoproclamata repubblica del Somaliland. Dopo l’arrivo a Teferi Ber, i rifugiati trascorreranno tre giorni in un centro di accoglienza dove verranno loro assegnati un appezzamento di terra e materiali da costruzione affinche’ si costruiscano i propri alloggi. Riceverrano inoltre alimenti oltre a teli impermeabili, coperte, materassini, utensili per la cucina, taniche per l’acqua, stufe a cherosene e sapone. L’ARRA ha predisposto una struttura medica temporanea fino a quando non si potranno costruire strutture mediche permanenti.

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