Mondo

Etiopia: l’obelisco di Axum…pezzo dopo pezzo

Il secondo pezzo dell'obelisco giunto a Addis Abeba

di Joshua Massarenti

E’ arrivato ad Axum il secondo pezzo dell’obelisco restituito dall’Italia all’Etiopia. Il cargo Antonov e’ atterrato nel piccolo aeroporto senza radar della localita’ alle 6,30 locali (le 56,30 in Italia). Ci sono volute due ore e mezzo per scaricare il pezzo che e’ stato portato a bordo di un camion in un hangar in attesa dell’arrivo del terzo e ultimo elemento, la prossima settimana. Alto 24 metri, pesante almeno 160 tonnellate, l’obelisco e’ realizzato in basalto, una pietra simile al granito e data fra il primo e il quarto secolo dopo Cristo, nel periodo dell’apogeo del regno Axumita, durante il quale la citta’ di Axum, poco distante da Adua, raggiunse il massimo splendore abbellendosi di palazzi e di numerose stele funerarie e obelischi di chiara ispirazione egizia, ma di decorazione autoctona. Secondo gli accordi di pace stipulati nel ’47 con l’Etiopia l’Italia doveva restituire tutto il materiale asportato. Cosi’ fu per il “Leone di Giuda” che era davanti alla Stazione Termini e cosi’ doveva essere anche per la stele, benche’ prima di morire il vecchio Negus avesse espresso la volonta’ di donarla definitivamente all’Italia. Il progetto di restituzione e’ stato accantonato per decenni anche per difficolta’ tecniche, le stesse difficolta’ che hanno determinato numerosi rinvii, reso particolarmente impegnativa la rimozione, lo stoccaggio in un hangar di Ponte Galeria e infine il viaggio a bordo dell’Antonov 124, il piu’ grande aereo al mondo per i servizi civili. L’obelisco, danneggiato da un fulmine nel maggio del 2002, sara’ ricomposto con l’aiuto dei tecnici italiani del restauro e del ministero per i Beni Culturali e sara’ ricollocato all’interno del parco archeologico di Axum.


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