Mondo
Etiopia: dura denuncia di Oxfam contro Starbucks
Il colosso americano della ristorazione leggera ha tentato di impedire ai produttori di caffé etiopi di registrare il seme locale come marchio "copyright"
di Paolo Manzo
‘Starbucks’, il colosso americano della ristorazione leggera, ha tentato di impedire ai produttori di caffe’ dell’Etiopia di registrare il tipico seme locale come marchio protetto dal ‘copyright’. Lo denuncia l’organizzazione umanitaria ‘Oxfam’. L’Ong britannica, impegnata nello sviluppo del terzo mondo, teme che la contromossa della famosa catena di caffetterie possa causare un danno potenziale nell’ordine di almeno 70 milioni di euro l’anno ai coltivatori etiopi, l’equivalente della relativa perdita di fatturato. ‘Oxfam’ afferma che Starbucks si e’ opposta alla richiesta del governo di Addis Abeba di depositare il brevetto delle piu’ note specialita’ locali di caffe’ – Sidamo, Harar e Yirgacheffe – presso l’Associazione americana del caffe’ (Nca). Le autorita’ etiopi hanno inoltrato l’anno scorso la modulistica necessaria. I responsabili di ‘Oxfam’ ritengono che ”assicurarsi dei diritti per l’utilizzo esclusivo del marchio permetterebbe all’Etiopia di trarre maggior beneficio dalle relative attivita’ commerciali”. Il vicepresidente della divisione acquisti di ‘Starbucks’ ha, da aprte sua, smentito qualsiasi intervento in tal senso presso la ”confidustria” americana del caffe’. ”Non abbiamo chiamato in causa la Nca. In realta’ e’ avvenuto il contrario: sono loro che ci hanno contattati”, ha assicurato il dirigente. Il presidente dell’Nca, Robert F. Nelson, ha confermato quanto sostenuto da ‘Starbucks’, spiegando che l’organizzazione si e’ opposta alla richiesta di Addis Abeba per delle ”ragioni economiche”. ”Abbiamo bisogno di un’industria del caffe’ stabile nel mondo dei produttori”, ha spiegato Nelson alla ‘Bbc’.
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