Non profit
Esuberi Electrolux. Al via incubatori di nuove cooperative
L'accordo per le fabbriche di Susegana e Porcia
di Redazione

Un piano sociale Electrolux per l’imprenditorialità incentivata: è la proposta rivolta ai 740 lavoratori in esubero degli stabilimenti di Susegana (Treviso) e Porcia (Pordenone). In base ad un accordo siglato il 31 marzo scorso da Electrolux con le organizzazioni sindacali e il governo, la multinazionale degli elettrodomestici si è impegnata a supportare con specifiche misure gli ex dipendenti.
Accanto agli strumenti classici di supporto, come i prepensionamenti e le uscite agevolate, il progetto sociale di Electrolux prevede innovative forme incentivanti per quanti desiderano mettersi in proprio oppure entrare nel capitale di rischio di aziende già esistenti. Su questo versante è entrata in gioco Confcooperative. «Tramite la Fondazione La fornace dell’innovazione di Asolo, capofila di progetto», spiega Filippo Conte, direttore Confcooperative Treviso, «ci è stato chiesto un supporto consulenziale qualificato a quei lavoratori che sceglieranno di intraprendere un progetto imprenditoriale all’interno della cooperazione». Agli ex lavoratori Electrolux che decideranno di intraprendere un’attività lavorativa autonoma, in qualunque settore (industria, commercio, servizi, agricoltura), sulla base di un congruo business plan, Electrolux erogherà a ciascuno un incentivo di 37mila euro lordi: parte assegnati direttamente al lavoratore, parte alla nuova impresa. Il neoimprenditore potrà inoltre usufruire di attività di formazione e di linee di credito agevolato con le principali banche del territorio.
Le attività di orientamento sono state affidate all’agenzia Quanta, che gestirà l’intero processo di reinserimento lavorativo del personale in esubero di Electrolux. Il supporto delle associazioni di categoria ai novelli imprenditori si renderà necessario per la stesura del business plan dell’impresa nascente, per la gestione di tutte le pratiche amministrative e burocratiche legate alla gestione di una società, per l’accesso al credito convenzionato e alla possibili forme di agevolazione, per il sostegno nella fase di start up, per un supporto formativo e metodologico personalizzato.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.