Cultura

Esteri: i misteri della missione Malta

Cinquanta uomini di esercito, areonatuica e marina a La Valletta. Ci costano 3 milioni di euro all'anno. Ma a cosa servono? Se lo chiede anche Limes

di Giampaolo Cerri

Cinquanta fra ufficiali e sottufficiali delle tre armi, due elicotteri e circa cento veicoli di ogni tipo, dalle jeep ai buldozer che costano all’Erario circa 3 milioni di euro all’anno. È la missione militare italiana a Malta, raccontata nell’ultimo numero di Limes, intitolato L’Arabia americana. Il breve articolo, intitolato Che ci facciamo a Malta?, denuncia uno dei tanti paradossi della politica estera italiana: da trent’anni l’ex-colonia è infatti investita da un flusso importante di danaro italiano senza apparenti ritorni geopolitici, culturali e di cooperazione. Ufficialmente il nostro Paese è là per garantire la neutralità maltese e, in tempi più recenti, per favorire l’adesione all’Ue ma Limes fa notare che proprio recentemente nel porto de La Valletta sono tornate le navi militari americana «in violawione della clausola di neutralità o perlomeno della sua lettera». Una curiosità: l’articolo è firmato da Italo Maltese. Splendido pseudonimo.


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