Non profit
Essere soggetti attivi del non profit
La fondazione "Giovanni Dalle Fabbriche" si occupa di promuovere la cooperazione e il non profit per creare occupazione
di Redazione
La Fondazione ?Giovanni Dalle Fabbriche? è nata a Faenza nel 1993 grazie all?azione di quanti hanno apprezzato l?operosità e la statura umana e cristiana di Giovanni Dalle Fabbriche. La Fondazione si propone di promuovere la conoscenza, l?approfondimento e la divulgazione del pensiero e dell?opera dello stesso Dalle Fabbriche in campo sociale ed economico, in particolare per lo sviluppo della sua testimonianza di fede vissuta in campo sociale. Dopo i primi anni in cui la Fondazione ha consolidato il proprio patrimonio e attività, ha ora il progetto di porsi come soggetto attivo sia nei confronti della cooperazione locale e regionale sia verso le diverse espressioni del settore non profit che, nel campo dei problemi economici e sociali, stanno realizzando significative innovazioni. Per il prossimo triennio questa realtà faentina ha posto per le future attività due assi di riferimento: la promozione della cooperazione come modalità di risposta ai problemi della disoccupazione giovanile e la promozione e la qualificazione delle diverse espressioni del settore non profit nel contesto dell?economia locale e regionale. Tra le iniziative vi è la pubblicazione di un censimento delle fondazioni in provincia di Ravenna che presenta caratteristiche e attività di ciascuna. Sono inoltre allo studio attività di sostegno a iniziative in campo locale che puntano allo sviluppo di imprese cooperative e sociali non profit.
A. Ne.
La scheda
Nome FONDAZIONE GIOVANNI DALLE FABBRICHE
Indirizzo via Castellani, 25
48018 – Faenza (Ra)
Telefono 0546/26084
RESPONSABILEnbspEverardo Minardi
Scopo Promuovere la cooperazione, come risposta ai problemi di occupazione, e il non profit
ANNO di nascita 1993
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.