Cultura

Essere prete oggi: dalle villas miserias il modello

Questa sera, alla chiusura dell'anno sacerdotale, la testimonianza di padre Pepe

di Sara De Carli

Questa sera, in Piazza San Pietro, i 9mila preti di tutto il mondo convenuti a Roma per la chiusura dell’anno sacerdotale, lo ascolteranno in collegamento da Buenos Aires.

Padre Pepe, dalla sua Villa 21, una dette villas miserias della capitale argentina, davanti al Papa spiegherà cosa vuol dire essere prete oggi. «È solo un’ipotesi, fossi in lei non ci farei neanche cenno», ci aveva detto in aprile. E invece la sua storia di prete di frontiera, che dal 1997 combatte la droga nella Villa 21, tra povertà e violenza, con tanto di minaccia di morte sul capo da parte dei narcos, è diventata esemplare.

«Faccio il prete, come tanti. Sto vicino alla gente, cerco di dare una risposta a chi bussa alla porta, che si tratti di un battesimo o di un pasto caldo». Leggi qui la sua storia.

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA